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Firenze, 17.04.15

Sembra che il tempo delle mele ( https://www.youtube.com/watch?v=vc6y20Yss1E ) per la nuova legge elettorale sia oramai terminato, dato che a breve ci dovrebbe essere il definitivo varo.

Su questo tema (vedasi ‘la Repubblica-Firenze del 1.3.15’), nel palleggio a distanza tra i ‘Liberi&Giusti’ ed i fans di ‘Eunomia’, se da una parte c’è sempre stato un immobilismo congenito, dall’altra parte ci si muove un po’ troppo all’insegna del “marciare per non marcire”.

Repetita iuvant ( https://www.civitasdemocratica.it/2014/11/22/youdorm/#Cheli ): è stato proprio il Presidente dell’associazione che si ispira a Solone (“L’eunomia rende tutto ordinato e perfetto, mette in ceppi gli ingiusti, smussa le asperità, pone fine all’eccesso…”) in un convegno di inizio 2014, moderato dal direttore del ‘Corriere Fiorentino’, ad illustrare come i padri costituenti avessero VOLUTAMENTE separato legge elettorale da un eventuale riforma della Costituzione. Invece qui pare che si stia facendo un’infornata (premiata grulleria?) “di tutto e di più”. Che era anche il vecchio slogan della RAI (riformeRAI? Non c’è ne siamo accorti!), le cui torri non si capisce da che parte pendano. O meglio, qualche spunto sul perché il precedente Governo fosse stato spinto in un burrone lo si era dato ( https://www.civitasdemocratica.it/2014/11/22/youdorm/#Letta ). Come già ricordato, se possibile (anche se è quasi impossibile perché su questo il Grullo per eccellenza vien da ponente), quando si fanno le riforme costituzionali sarebbe auspicabile l’apporto di tutti. Ma aventiniani a parte, fare un accordo di riforma costituzionale (ed elettorale), per giunta verba volant, sulla base di una manciata di antenne… La riprova non sta nel capolino di un partito, formalmente di opposizione, che a suo tempo si era detto favorevole al “di tutto di più”? Ora per sparigliare le acque c’è chi ha abbassato la cresta al 40% su RAI WAY e dall’altra c’è chi sta meditando di abolire il canone televisivo.

Per la cronaca: “L’Unione Europea ha stabilito un ‘dividendo digitale’, corrispondente alla porzione della banda UHF tra 790 e 862 MHz (detta ‘banda 800 MHz’), che dal 2015 sarà sottratto alla televisione per essere assegnato ai servizi di telefonia mobile a standard LTE (la cosiddetta telefonia 4G) recependo una delibera della Conferenza Mondiale sulle Radiocomunicazioni (WRC-07)” (D.Scullino, ‘La Televisione Digitale Terrestre’, 2013).

Visto che “Dgtvi è l’associazione per il digitale terrestre di cui fanno parte RAI, Mediaset, Telecom Italia Media e le associazioni delle emittenti locali” (idem), nella ‘Buona Squola’ (oops!) non sarà il caso di introdurre dei corsi di etica in modo che gli alunni fin da piccini imparino che cosa vuol dire conflitto di interessi? E’ anche vero però che se sono proprio gli adulti a non afferrare tale concetto, tutto ciò sarà molto difficile, perché per come vanno le cose nel Belpaese i probabili vincitori degli appalti per la redazione dei futuri libri scolastici saranno i soliti gruppi editoriali.

Intanto però qualche cosa la si può fare in merito all’inquinamento dall’elettrosmog: a capo dell’Istruzione abbiamo una glottologa, che un po’ di tedesco dovrebbe masticarlo, e che sarà bene dia un assaggio al seguente sito della ‘Federazione tedesca di biologia edile’ ( www.verband-baubiologie.de ). O vogliamo (vedere per credere https://www.civitasdemocratica.it/wordpress/wp-content/uploads/2015/04/elettrosmog.pdf ) che gli scolari ringrulliscano fin da piccini?

Come riportato a p.129 di ‘Difendersi dall’elettrosmog’ (U.K. Dierssen & S.Bronnle), secondo il fisico Brigitte Lund, coinvolta sulle ricerche sul cervello, “Tra venti anni saremo un popolo di malati di demenza!”. Previsione un po’ drastica, ma non c’è dubbio che sarebbe molto più salutare utilizzare solo fibre ottiche in ambito di trasmissione dati e gestione intelligente dei consumi elettrici.

Il Presidente delle Autorità delle Telecomunicazioni Cardani poche settimane fa si è sperticato in elogi nei confronti del Governo sul tema della banda larga ( http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/09/banda-larga-agcom-flirta-renzi-governo-fatto-sforzo-mai-visto/1491863 ). Come mai invece non si è posto il problema del perché tale piano non è stato presentato IMMEDIATAMENTE con l’entrata in carica dell’attuale Governo non Eletto? E perché quest’ultimo si è messo improvvisamente a correre DOPO la rottura (22.1.15) del ‘Pacco del Nazareno’? La realtà nuda e cruda è che si è perso un intero anno. Ad essere pignoli a questo lasso di tempo bisognerebbe sommare anche il periodo di vita del precedente Governo: cioè 23 mesi dalle ultime elezioni politiche. Affermare poi che entro il 2020 quasi tutto il territorio italiano andrà a 100Mbit/s… Ma tanto oramai l’ex Sindaco di Firenze lo conosciamo bene, nel senso che dei famosi ‘100 Luoghi’ promessi nel capoluogo toscano ne sono stati realizzati sì e no 30. Se si mantiene su quella media allora è più probabile, e sarebbe già un successo, che per quella data invece che a 100 il territorio italiano andrà a 30Mbit/s.

E poi non è solo un problema di soldi, ma semmai di metodo, sebbene a parole sembrano essere stati stanziati oltre 6 miliardi di euro: tutto questo cantiere come lo si armonizza con la riforma del Titolo V? I tempi biblici della Salerno-Reggio Calabria sono oramai noti a tutti: ci serviranno in tavola l’ennesima grullata mista?

Tornando alle cosiddette riforme, qualche settimana fa (8.3.15) i due galletti de ‘Il Sole 24 Ore’ Ricolfi e D’Alimonte si sono becchettati spalla a spalla sulla nuova legge elettorale: spiace dirlo ma sembravano due cittadini di Morphine City, nel senso che nessuno dei due ha sollevato il problema dei finanziamenti delle campagne elettorali.

Sulla necessità di trasparenza da parte delle fondazioni politiche qualche faro lo si era già acceso ( https://www.civitasdemocratica.it/2015/01/22/any-human-left/#Open ), ed ora finalmente anche il Presidente dell’ANAC ha inequivocabilmente tuonato: meglio tardi che mai, ma parafrasando il titolo di una vecchia trasmissione televisiva, cosa ce lo hanno messo a fare Cantone a capo dell’Anticorruzione, il Grullo Canterino?

Ora però sarebbe opportuno che ‘l’Incorruttibile’ si dia una scadenza del tipo: “o entro la data X qualcuno dà il buon esempio e rivela tutti i nomi della sua fondazione ‘aperta’, o altrimenti rassegno le dimissioni”. Anche perché se non dovesse prendere una decisione netta a riguardo, probabilmente al prossimo Carnevale di Viareggio, forse su suggerimento de ‘il Vernacoliere’, gli dedicheranno un carro di ‘Hantonate’. Ed il Premier non Eletto ha bisogno che lo iscriviamo ad un corso di inglese della ‘Buona Skuola’ (oops!) per capire che cosa significhi ‘Fondazione Open’? O vuol finire coniato, sull’onda di Tom Cruise, come il capostipite della setta di Grullology?

Ma che sbadati, c’è la privacy! Ma finché vive e vegeta questo regime di opacità è lecito sospettare che tra gli oboli alla suddetta fondazione vi siano anche quelli di un’importante compagnia energetica (in gergo si chiamano certificati Bianchi); ma per caso qualcuno ha forse il timore che si scopra che tra i suoi finanziatori occulti vi sia pure qualche cooperativa emiliana? Più che uno scoop (si pronuncia scup), sarebbe un clamoroso SCOOP (si pronuncia scop).

Ah che nostalgia dei bei tempi che furono, quando andava di moda scaricare tutte le colpe sull’ex Cavaliere! Cioè quando l’ex Sindaco di Reggio Emilia (poi divenuto Ministro degli Affari Regionali, poi Sottosegretario a Palazzo Chigi, oggi neo Ministro delle Infrastrutture, domani… è un altro giorno) affermava: “Qui a Reggio parliamo la prima persona plurale, usiamo il noi e non il linguaggio dell’io. Per questo qui il berlusconismo non passa. Perché noi non siamo timidi nel difendere i nostri valori e non inseguiamo le posizioni degli altri. E così facendo vinciamo” (A.Roccuzzo, ‘L’Italia a Pezzi’, Ed. Laterza, 2009): eh sì, da come son stati vinti gli appalti da quelle parti Reggio E. vince su Reggio C.; possiamo quindi considerare quanto riportato come uno dei primi vagiti del Grull Act?

Dato che il Premier Non Eletto è così affezionato alla parola “Act”, che ne è del FOIA, il Freedom Of Information Act sulla trasparenza della pubblica amministrazione? O gli risulta pure questo troppo difficile da tradurre in italiano?

Inglese a parte, che ci sia stata una certa difficoltà a tradurre in realtà tutte le promesse fatte nell’autunno 2013 durante la campagna elettorale per la segreteria lo si era notato. Si era capito infatti che il Senato doveva essere INTERAMENTE abolito e che sarebbe stata fatta una legge elettorale sul modello del doppio turno alla francese: nessuno delle due promesse è stata pienamente mantenuta. Quando un anno e mezzo fa si scriveva, citando De Gasperi, che “… se tutti i renziani delle ‘primarie’ si fossero turati il naso e avessero votato coerentemente alle elezioni, oggi uno striminzito governo politico forse ci sarebbe. Quantomeno sufficiente a fare una mini legge elettorale…” ( https://www.civitasdemocratica.it/2013/10/25/blablabla/#Riforme ).

La perfezione non esiste e cerchiamo di essere tolleranti, accettando che un candidato, passato per le forche caudine delle primarie, vinca le elezioni politiche con i capilista bloccati, e che la coalizione perdente ripartisca in maniera proporzionale il 45% dei seggi tra le varie liste che la compongono. Perché la coalizione vincente non ripartisce analogamente in maniera proporzionale il 55% del bottino? Così come è concepita la legge da approvare, cosa gliene viene ad una lista di coalizzarsi in una compagine politica se, pur avendo ottime possibilità di vittoria, non gli viene assegnato nessun premio?

Quanto al Senato si prenda in esame, come esempio, la comunicazione indirizzata al Presidente del Consiglio regionale Toscano il 1.3.15 dove viene proposta l’istituzione di un ‘Osservatorio regionale della Legalità’ ( https://www.civitasdemocratica.it/wordpress/wp-content/uploads/2015/04/PDL413.pdf ): sì ma che fatica! Un parto da taglio cesareo! Il tutto dopo anni e anni di ‘immoral suasion’ da parte di uno sparuto gruppo di cittadini ed opera di sfondamento di un consigliere regionale. Il comunicato inizia con “Il Presidente della Repubblica nel suo discorso di insediamento, ha colto l’occasione per ribadire che la lotta alla mafia …”: ad eccezione del coraggioso consigliere in questione, non è che in Regione Toscana, hanno invece iniziato a drizzare le antenne sul tema solo DOPO l’ennesimo scandalo scoppiato a Roma lo scorso dicembre e SOLO in vista delle prossime elezioni regionali? Poi a proposito di ‘Osservatorio’, in quello sulla TAV i fiorentini non sono stati trattati come grullini?

Tutto ciò per dire che se il futuro Senato verrà imbottito di consiglieri regionali che dovranno recarsi a Roma gratis (per quelli toscani per fortuna c’è l’elicottero che parte il lunedì mattina da Bagno a Ripoli), non risulteranno ancora di più a libro paga del rispettivo partito? Nonché del suo segretario? Il quale, se sarà onesto, loderà tali iniziative sulla legalità. Altrimenti?

Ora qualcuno non può pretendere che i milioni di persone che sono andate a votare l’8.12.13 vengano trattati come il due di picche: c’è chi si diverte a giocare allo Spennagrulli?

E poi delle fantomatiche primarie per legge che ne è? ‘Primarie’ (così le hanno chiamate) che grazie ad una deroga allo statuto di un noto partito, hanno permesso all’ex Sindaco di Firenze di mettersi in bella mostra (e non solo). Ora c’è pure il Presidente, sempre del medesimo partito, che bolla come “incredibili” le affermazioni del suo ex segretario perché questi ha detto che così com’è la legge elettorale non la vota. Come risulta incredibile leggere a p.127 al termine del libro di Alessio Aringoli, intitolato ‘Rottamare Renzi?’ (Editori Iternazionali Riuniti, 2012), i ringraziamenti del medesimo autore proprio nei confronti del succitato Presidente di partito, “grazie al quale molti pensieri mi si sono fatti più chiari”: premi il grulletto e… Bim Bum Bam!

Liber in fabula: riapre la libreria ‘Arion’ di Montecitorio, ma giunge notizia sia da ‘la Repubblica’ del 5.3.15 (a firma di Tomaso Montanari) e sia dall’Associazione Lettori della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, che i fondi stanziati per la suddetta biblioteca fiorentina passeranno da “1.111.000 a 196.397 in un solo anno”: ecco, ma certe notizie non dovrebbero comparire solo sul sito www.verygrullo.it?

Cordialmente
Giovanni Amaducci
(CivitasDemocratica.it)

Pensierino della Sieve
M.R.: “Hey, Mr. Amaducci! Scommetto che è stato Lei con una delle Sue letterine a Obama a far chiudere gli stabilimenti della Whirpool perché geloso dei miei successi politici.”
G.A.: “Ma ogni tanto, a proposito di vortici, un bagno di umiltà in quelli della Sieve?”

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