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Firenze, 24.10.12

Figliuoli,

l’argomento di oggi è la Postdemocrazia. Per favore silenzio in ‘classe’; e laggiù in ultimo banco smettiamola di giocare a Risiko, altrimenti vi mando diretti dal Preside.

Cosa è la Postdemocrazia, termine che rarissimamente viene evocato?

E’ quel regime nel quale il potere economico ha preso il sopravvento nei confronti del potere politico. Ad esempio, mentre trenta anni fa era l’urbanistica che regolamentava l’edilizia, oggi avviene esattamente il contrario: prima si costruisce e poi con una legge ‘ad hoc’ si rende legale ciò che si è costruito illegalmente. O più semplicemente, dopo aver incassato denaro pubblico, nemmeno si costruisce.

Fine della lezioncina, perché adesso vorrei assumere io i panni dell’alunno che fa domande ai ‘professori’ della democrazia, senza tralasciare il fatto che l’attuale Governo si è inventato la “corruzione per costrizione”, invece che quella per “costruzione”.

Scriveva Zingales su ‘Il Sole 24 Ore’ del 26.02.12, ben prima di molti altri mancati premi Pulitzer: “E’ il consiglio della fondazione Monte Paschi (nominato dal sindaco di Siena, dalla Provincia, dall’Università, dalla Curia e dalla Regione) che ha scelto l’amministratore delegato di Monte Paschi”. Inutile ricordare chi abbia governato ininterrottamente dal dopoguerra ad oggi nella città del Palio: trattasi però di un pedice dell’art.7 della Costituzione? Repubblica pontificia? Repubblica delle banche?

‘Repubblica’, we have a problem. Si sente dire spesso che siam governati dai preti. Monaci si direbbe in questo caso.

“La mossa grande, a fine 2007, fu l’acquisizione di Antonveneta, un attimo prima della tempesta subprime e pagando 9 miliardi in contanti al Santander” (Andrea Greco, ‘la Repubblica A&F’, 26.3.12): ma questa è stata un’operazione di destra o di sinistra? Non si potrebbe chiedere al sondaggista Pagnoncelli di fare una verifica fra le migliaia di dipendenti che dovranno essere messi in mobilità?

Il giorno in cui l’attuale ammiraglio de ‘La Nazione’ prese il timone del suo equipaggio scrisse: “la nave della Nazione non sbanda, non fa ‘inchini’, non lambisce gli scogli” (G.Canè, 20.4.12).

Un ex dipendente del Monte de Paschi, ora in pensione, che conobbi a Giustizia e Libertà all’incontrario (prima la Giustizia poi la Libertà semmai), mi fece notare come tra le varie cronache locali del suddetto quotidiano, l’unica che non osava criticare il partito di maggioranza relativa in Toscana era proprio l’edizione di Siena.

Non è che l’ex direttore Todeschini(fino al 19.4.12), più che lambire gli scogli, sia stato gettato in mare proprio per essere andato a finire contro un Monte? Non si ricordano manifestazioni in piazza, in nome della libertà di stampa a favore di quest’ultimo.

“Se il partito si inventa impresa. Se di Forza Italia si è detto che è un’impresa divenuta partito, a volte sorge il dubbio che il Pd, già Pci, Pds e Ds, sia un partito che si è fatto impresa… I dubbi aumentano se si guarda alla Sit, Società Infrastrutture Toscane, costituita il 28 giugno 2006 per realizzare la bretella (fantasma) Lastra a Signa-Prato… partecipata al 5% dalla Btp, al 4,8% da Mps” (‘la Repubblica Firenze’, 17.3.12).

Franca o ingenua fu costei quando scrisse questi aforismi selvatici?

Seconda ipotesi la più probabile, visto che quasi sicuramente avrà marcato visita quando alle ‘Oblate’ fu presentato nove anni orsono il libro di Colin Crouch ‘Postdemocrazia’.

Anni fa, esattamente nell’ottobre del 2001 nel bel mezzo dello scandalo Telekom-Serbia, dovendo fare un rigoroso controllo sul pubblicato che doveva entrare nell’archivio elettronico de ‘il Giornale’ a Milano, che all’epoca era cliente dell’azienda per cui lavoravo, mi accorsi come tutte le foto inerenti a Prodi e Fassino erano quelle che li raffiguravano in posizioni un po’ particolari o buffe se vogliamo (ad esempio poco prima di uno starnuto o durante una risata).

Analogamente, su ‘la Repubblica Firenze’, il Sindaco viene spesso ripreso in espressioni facciali un po’ goliardiche (vedasi foto p. I del 7.3.12) a differenza del Presidente Rossi ripreso sempre in maniera molto più istituzionale (allegato ‘renzi-rossi‘ del 13.3.12).

Il messaggio subliminale è chiarissimo, ma con questi metodi ci si mette sullo stesso piano di chi si dichiara di combattere da qualche decennio a questa parte ( in questo caso non aveva tutti i torti il Sindaco a lamentarsi del fatto che la Regione fosse entrata in Aeroporto di Firenze rilevando le quote MPS: a che titolo?).

D’altra parte, per chi mai si farà mai il tifo su cotal sponda, visto che “Ieri c’è stata anche un’altra riunione dei bersaniani, cui ha partecipato anche l’ex caporedattore di Repubblica Firenze, Pietro Jozzelli, insieme ad Enrico Rossi”? (‘Corriere Fiorentino’, 2.10.12)

In un’intervista a ‘Il Fatto Quotidiano’ del 29.9.12 Zingales afferma: “Ma il libero mercato, quello vero, è l’antidoto più efficace contro l’ingiustizia sociale. Quando dico meritocrazia, penso che i primi a negarla sono gli oligarchi del capitalismo… Io non licenzio te, tu domani non licenzi mia figlia”.

E per chi si farà mai il tifo in casa dell’attuale direttore del ‘Corriere Fiorentino’? ( http://www.qelsi.it/2012/ecco-come-renzi-si-ingrazia-i-media-assunta-in-comune-la-figlia-del-direttore-del-corriere-fiorentino/ )

Quando ero un portatore d’acqua di Giustizia e Libertà all’incontrario, qualcuno ricorderà come quasi 10 anni fa tentai di proporre una metodologia di scelta delle problematiche da affrontare e discutere con i cittadini sulla base di quelle che erano le loro istanze ed esigenze. Poteva essere un esperimento terra terra di democrazia deliberativa.

Risultato? Velletario, soprattutto se la Presidentessa della succitata associazione (democraticamente eletta o piovuta dall’alto con il metodo del centralismo democratico stile PCI?), aveva come unico obbiettivo quello di attaccare il Cavaliere(che non è di destra ma ha solo fatto i suoi interessi, sta qui l’inganno).

Avremmo riempito le sale con questi esperimenti? Chissà, ora però tutti cascano dalle nuvole lamentandosi che c’è l’antipolitica.

Ma ce le ricordiamo bene a Milano le interviste-monologo allo spazio Krizia con le cosiddette giovani promesse: a colui – nome molto simile a quello di Massimo D’Azeglio – che anni prima (13.10.97) era andato a ‘Porta a Porta’ a fare i risotti; o a colui che già allora bastava guardarlo bene in faccia per leggergli negli occhi che con Api si vola. O al teatro Smeraldo con Baccini ed il suo organetto; e per festeggiare chi? Ma la vittoria alla Provincia di Milano di colui che è attualmente invischiato nella vicenda della “valorizzazione” della area Falck di Sesto.

Si legge in un’informazione pubblicitaria comparsa su ‘la Repubblica’ del 24.2.12, che Giustizia e Libertà all’incontrario “è un’associazione di cultura politica, ma non un’associazione politica, fiancheggiatrice di questo o quel partito” (G.Zagrebelsky, 24.2.12). Poi però il nome di un partito compare (‘la Repubblica Firenze’, 24.03.12 p.VII): nulla di male, bastava dirlo subito che si trattava di una sorta di intramoenia sui generis.

Ci è forse riuscito il Sindaco di Firenze ad avvicinare i cittadini alle istituzioni con ‘I 100 luoghi’? (di fatto sì e no 25) In quell’occasione, durante un incontro alla Biblioteca delle Oblate il 3.10.12, a qualcuno che aveva da obbiettare sul modo con il quale era stata gestita la riapertura di una biblioteca comunale, e su come i cittadini subiscano il cambiamento più che esserne protagonisti, l’Assessore all’Università, Ricerca, Politiche giovanili, a fine risposta ha aggiunto: “Partecipazione non è decisione”.

Esattamente l’opposto di quello che c’è scritto su “Democrazie” (D.Della Porta, Ed. il Mulino, 2011): “Nella teoria della democrazia deliberativa, il punto fondamentale è che attraverso l’argomentazione i partecipanti alla deliberazione si convincono a vicenda e arrivano a decisioni condivise”.

Utilizzando un’espressione di un grillino fiorentino, rievocata in quell’occasione, è stato come promettere una macchinia ad un bambino e poi dargli un poster della Ferrari.

Buona parte dei disastri finanziari che affliggono il mondo credo siano ben riassunti nelle seguenti righe dove si parla di Sandford Weil, artefice della fusione tra Citibank e Traveler, da cui nacque Citigroup: “Fu uno degli attori chiave nell’iter della legge Gramm-Leach-Biley del 1999, che con il voto repubblicano e democratico, e la firma dell’allora presidente Bill Clinton, accelerò fusioni e acquisizioni. Quella legge segnava la fine della regola sacra contro la ‘mescolanza dei mestieri, applicata dopo il crack di Wall Street del 1929. La storica legge Glass-Stegall del 1933, approvata per volere di Franklin Roosvelt nella Grande Depressione, vietava alle banche che raccolgono depositi dei risparmiatori di usarli per investimenti speculativi o per acquistare partecipazioni azionarie.

Era una sana divisione dei rischi, andata in frantumi nel 1999 sotto il pensiero neoliberista. Oggi Weill fa autocritica. ‘Dobbiamo tornare a separare i banchieri di investimento dalla banche di deposito’ ” (F.Rampini, la Repubblica, 11.8.12).

Quale Unione Europea vogliamo se, a proposito di Tobin Tax, c’è sempre qualche discolo chi nel Vecchio Continente sui derivati inneggia al “God Save the City”?

Chissà poi di cosa avranno parlato, tra un Brunello e l’altro, nel novembre 1999, quando l’allora Presidente del Consiglio invitò a Firenze l’allora Presidente americano Clinton a discutere insieme a Blair (quello della ‘Terza Via’ ) di ‘Riformismo del XXI secolo’.

Forse di quel “liberalsocialismo riformista che unisca insieme la libertà di impresa e di mercato con l’equità sociale e la lotta contro le diseguaglianze”? (E.Scalfari, 16.9.12)

Strano invece che proprio ‘la Repubblica’ in ambito fiorentino abbia sempre trattato come un addobbo natalizio chi a quella tradizione (non a quella liberista), è sempre appartenuto da diversi decenni.

Senza dimenticare che, non è stato proprio il Sindaco di Firenze, che oltre ad avere Bliar (non è un refuso) come punto di riferimento culturale, si è messo anche ad inseguire l’ex Presidente Clinton per una photo opportunity, quest’ultimo in visita in Italia per sponsorizzare la catena di prodotti di colui che a sua volta fa da sponsor alla campagna elettorale del medesimo Sindaco?

Visto che uno degli slogan durante la campagna del 2009 per l’elezione a Sindaco di Firenze era “Via la politica dalle partecipate” e dato che a Firenze esiste pure il Robert Kennedy Center, viene spontaneo domandarsi se qualcuno ha persino aspirazione di diventare il nuovo Bob.

E’ che Robert Kennedy in merito ai finanziatori delle campagne elettorali proferì: “Il pericolo è che si crei una situazione nella quale i nostri candidati dovranno essere scelti tra la gente ricca, oppure tra chi poi dovrà sentirsi obbligati nei confronti di qualcun altro…” (da ‘Lobby. Il parlamento invisibile’, M.Franco, Ed. Sole 24 Ore, 1988).

Sarà mica per questo che durante le primarie del 1968 fu ferito a morte?

E puntualmente su ‘Il Fatto Quotidiano’ del 9.10.12, a firma di Giampiero Calapà, si legge: “Il presidente di Firenze Parcheggi, invece è l’esempio più concreto del successo che Renzi riscuote a destra: Carlo Bevilacqua, alla guida dell’opposizione al Presidente della Provincia Matteo Renzi, 2004-’09, prima capogruppo di Forza Italia e poi Pdl. Undici mila euro annui più 190 euro di gettone a seduta… Poi c’è Marco Carrai… Amministratore Delegato di Firenze Parcheggi, 42 mila euro annui… dal 2011 anche nel cda dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze” .

Sempre in occasione de ‘I 100 luoghi’, data la reazione ( http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2012/4-ottobre-2012/sale-meno-piene-piu-tese-notte-25-assemblee-2112097451427.shtml )

), sembra che la cittadinanza dell’Oltrarno fosse tutt’altro che felice di fronte ad un progetto già deciso in cui si proponeva un parcheggio interrato con box da svariate decine di migliaia di euri. Sorge il dubbio: qualcuno deve rispondere in questo caso a qualche obbligo sotterraneo?

In una zona così caratteristica, non si rischia di impoverire ulteriormente il tessuto culturale della città a favore di un “centro vetrina in continua espansione… e realizzare il modello di città-museo a cielo aperto silenziosa e asservita, cacciare artigiani e piccole attività per far spazio a banche, ristoranti ed alberghi di lusso”? (Malborghettoccupato)

Vale la pena ricordare che anti-politica significa “contro la città”.

“L’italia s’è ridesta”. Titola così il suo ultimo libro Aldo Cazzullo. Buongiorno! Dormito bene? Need the ultimate coffee experience? Nespresso, via dei Brunelleschi a Firenze. What else? Sarà questo “senso del bello” l’asse portante della nostra rinascita? Chissà cosa ne penserebbe uno come Argan.

A fronte di un continuo impoverimento demografico, oltreché culturale, non è che Marchionne, pur non essendo uno storico dell’arte, alludesse proprio a questo? Dal senza se e senza ma al “Prima di parlare di Firenze si sciacqui la bocca” (M.Renzi, ‘la Repubblica Firenze’, 11.10.12). Come gli era già stato ricordato dal sottoscritto lo scorso marzo (allegato ‘repubblicaFI_080312‘), forse il Sindaco prima di parlare di Firenze dovrebbe lui stesso darle una sciacquata. Se Dante fosse ancora vivo, più che utilizzare Twitter, forse pianterebbe cartelli qua e là con su scritto: “Per me si va nella città olezzante”.

Dopo l’intervista rilasciata a ‘la Repubblica’ del costruttore Piscitelli (20.10.12), il giorno seguente sono seguite smentite su chi fosse colui che ha dato il “la” al Nuovo Teatro dell’Opera di Firenze. Ma allora chi è il ‘Fantasma dell’Opera’, chi l’ha voluto per primo e chi si è preso l’incarico di portarlo a termine? Quanti soldi erano stati originariamente preventivati e poi effettivamente spesi? Adesso c’è il paradosso che, oltre a mancare la macchina scenica, la Regione ha dovuto metterci circa 20 milioni, in attesa che il Governo faccia la sua parte (10 milioni se bastano), con la speranza che, affinché l’intera opera finanziaria risulti in pareggio, il Comune riesca a vendere il vecchio Comunale per una cifra pari a 30 milioni circa.

Povera Turandot, è proprio rimasta senza soldi! Dal concerto alla concertazione: dirige Metha o Camusso? Speriamo che i ministri Ping, Pong e Pang portino consiglio. E qualora si riuscisse a trovare un compratore per l’immobile, con questi soldi verranno realizzate case popolari per gli sfrattati, o appartamenti di lusso?

Parafrasando il concetto di Zingales, a quali criteri di meritocrazia risponde la sponsorizzazione dell’attuale sovrintendente del Comunale Francesca Colombo? Non si poteva provare a confermare Giambrone? E’ forse una coincidenza che il cognome Colombo sia molto influente all’interno di Facebook Italia?

La parola (adesso!), a Paul Priolo, lobbista californiano: “Come gli hamburger di McDonald’s, anche l’Italia avrà lobby identiche alle nostre. Fra quanto? Dieci anni di tempo” (da ‘Lobby. Il parlamento invisibile’, M.Franco, Ed. Sole 24 Ore, 1988): invece che il fast food, per fortuna pare arriverà lo slow food di Eataly in qualche ex libreria di via Martelli. Un do ut des da Oscar?

“Quest’anno niente asilo. Costa troppo” (G.Canè, ‘La Nazione’, 14.10.12).

Lo scorso 21.9.12, in occasione della giornata mondiale dedicata all’Alzheimer, l’Assessore all’Educazione del Comune di Firenze ha detto che solo poche migliaia di euri erano state stanziate per la realizzazione di un video su questa tematica: meglio che niente, ci mancherebbe.

Benissimo la casa domotica per i paraplegici appena inaugurata (coincidenza?) in p.zza Leopoldo ed è vero che la spendig review non aiuta, ma quanti soldi si sarebbero potuti risparmiare o gestire meglio da parte del Comune per pagare rette in asili nido e assistenza agli anziani, anche in parte con lo stipendio della sovrintendeente Colombo per dare un segnale?

In qualche recentissimo capolavoro letterario si ricorda come nel Rinascimento si costruivano ospedali e orfanotrofi, con domandona finale che spancerebbe di commozione anche un algido come Clint Eastwood: ma l’Italia ha ancora un’anima? Ai naufraghi urbani fiorentini invece, viene spontaneo domandarsi: e Firenze un’anima ce l’ha ancora? O ce l’ha solo quando si tratta di fare gli spot?

“Io quando ero in Provincia i soldi per la manutenzione delle scuole li trovavo… comunque per lunedì tranquilli: per fare l’assemblea genitori-prof vi offro Palazzo Vecchio” (M.Renzi, ‘la Repubblica Firenze’, 12.10.12). Sembra che la promessa non sia stata mantenuta. Frecciata nei confronti dell’Assessore provinciale all’Edilizia scolastica Giovanni Di Fede per il crollo del tetto al liceo Galilei?

Si allega termografia eseguita dal sottoscritto in data 26.03.10 nel bagno della palestra dell’Istituto Gramsci di Firenze con la termocamera di proprietà della Provincia di Firenze, durante lo stage sulla bioedilizia (allegato ‘gramsci_260310′). Tale strumento riesce a fare una diagnosi scientifica di quelle che sono le dispersioni termiche di una parete (zone rosse) ma anche delle eventuali infiltrazioni d’acqua (zone tendenti al nero).

Piove sul bagnato? E’ vero che nel 2010 l’attuale Sindaco di Firenze non era più Presidente della Provincia, ma un perito qualsiasi potrebbe stabilire a quando risalgono. Lascio il beneficio del dubbio se il resto degli istituti scolastici della Provincia, e che ho potuto visitatare, siano o no tuttora dei colabrodi energetici da ricostruire praticamente in toto.

Chi ha fatto un esposto in Procura nei confronti del Sindaco di Firenze per verificare se quest’ultimo sia stato uno “spendaccione” sarà quasi sicuramente un bersaniano o dalemiano. Ma anche al sottoscritto durante il suddetto tirocinio era giunta notizia che per il complesso del S.Orsola, situato nel centro di Firenze, la cifra messa a bilancio quando il Sindaco era Presidente della Provincia, si aggirava attorno ai 22 milioni di euri.

Esiste un business plan? Su quale base si fondava l’idea? Come mai i lavori sono bloccati e mai terminati? Ma quanti soffitti si sarebbero potuti mettere in sicurezza se si fosse stato gestito meglio tutto questo denaro pubblico? Malgrado la richiesta, come mai non mi è stato permesso di lavorarci come tirocinante in quel complesso edilizio?

“Sto a sinistra perché voglio parlar bene dell’Italia, perché voglio più giustizia sociale, perché sogno un maggiore rispetto del territorio, peché punto su un modello energetico diverso, perché credo nella cultura, perché voglio l’Europa dei popoli, non delle banche…” (M.Renzi, ‘la Repubblica Firenze’, 22.7.12).

Stil novo? Sì, ma dov’è il milione di posti di lavoro?

“… stabiliamo – se tutti parteciperanno a questo richiamo ascetico – una sorta di mobbing nei confronti di tutti coloro che ci paiono spendere con troppa disinvoltura o cambiano macchina con troppa frequenza” (U.Eco, ‘la Repubblica’, 13.10.12). Se la vista non mi tradisce, la bersaniana Moretti, nel capoluogo toscano per la campagna elettorale, in data 15.10.12, prima di salire sul Frecciargento Firenze-Venezia delle 9:25 era davanti ad una carrozza di seconda classe (pura coincidenza avendo il treno alle 9:28). Altri invece cambiano veicolo saltando dal camper, al SUV, e sembra anche su velivoli (http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2012/11-ottobre-2012/renzi-jet-privati-anche-calabria-2112208524092.shtml).

Che facciamo, chiamiamo i carabinieri? Forse bastano i pompieri.

E allora non sarebbe auspicabile che la ‘classe’ politica da ora in avanti indirizzasse il denaro pubblico pariteticamente secondo criteri economici, ambientali e sociali? Se i conti non tornano ed il piatto piange, probabilmente è perché da troppo tempo i concetti di dx e sx sono stati scientificamente utilizzati come grossi contenitori per manipolare e sballottare qua e là greggi di persone con fini strumentali ai soliti (e pochi) ignoti.

Al sedicente centro-sinistra più che il programma di Vasto non ci sarebbe invece bisogno di un vasto programma, fatto di meno CIG ma più formazione, di riduzione del corto-circuito tra università e mondo del lavoro, di strategie non solo per redistribuire ricchezza ma anche per crearla?

“Da mezzo secolo abbiamo sempre gli stessi problemi” (E.Scalfari, ‘Che tempo che fa’, 21.10.12). Forse invece è da circa 500 anni; cioè da quando qualcuno tornandosene da Roma in Germania rimase scandalizzato per il sistema delle indulgenze (che oggi si chiamano tangenti): cambiato qualcosa?

Non è un caso che nei Paesi del nord Europa vige il motto che “chi rompe paga ed i cocci sono suoi”, mentre da noi “chi rompe non paga ed i cocci sono degli altri”. Non è un caso che quei Paesi, per buona condotta, siano in testa alle classifiche stilate annualmente da Transparency International sul tasso di corruzione.

Come viene ricordato nell’ “Atlante della corruzione” (A.Vannucci), in alcuni Paesi come la Finlandia, è proprio grazie all’ “attivismo della società civile” che la corruzione viene monitorizzata dal basso. Senza “indebite induzioni” e “costrizioni” dall’alto.

“Nelle scuole americane ai miei figli insegnano a battersi contro l’ingiustizia, ad avere fiducia in se stessi, a credere che tu puoi fare la differenza”. (L.Zingales, ‘Il Fatto Quotidiano’, 29.9.12, intervista di Giorgio Meletti). Non so fino a che punto sia opportuno spingersi, ma è vero che almeno 20 anni fa nelle università americane su tutti i libretti per le prove d’esame scritte ci stava scritto che copiare è un reato. Se non si inizia a responsabilizzare i giovani almeno su questo aspetto sin da quando sono maggiorenni, sarà perfettamente inutile cambiare leggi elettorali o sulla corruzione, fare manifestazioni sul ‘rubismo’, invocare in eterno Enrico Berlinguer.

E non è giunta l’ora di disegnare i contorni per una sorta di ‘Civitas Democratica’, strutturata più sul modello americano per quanto riguarda la selezione dei candidati (caucus per intendersi), ma più nord europeo per quando riguarda la gestione dei finanziamenti? (quest’ultimo aspetto affrontato durante un convegno sulla corruzione svoltosi a Firenze ed organizzato dall’avv. D’Ippolito: http://www.ilsitodifirenze.it/content/384-seminario-corruzione-italia-manca-la-prevenzione ).

Cosa potrebbe unire un ‘Chicago Boy’ come Zingales, un artigiano dell’Oltrarno, un operaio dell’Alcoa di fronte ad un cantiere del genere? Forse un banale concetto che, come precedentemente ricordato (allegato ‘rossi_080312‘) dice: “Tutti uguali ai blocchi di partenza, ma vinca il migliore”.

Si ringrazia sentitamente il Sindaco di Firenze che ha reso ancora più romantico tale concetto con “mettere tutti nelle stesse condizioni al nastro di partenza della vita” (M.Renzi, ‘la Repubblica’, 22.10.12). Segno che dopo il nostro carteggio elettronico dello scorso marzo ‘il minestrone’ in qualche modo è stato distillato.

Forse però varrebbe la pena ricordare che ai blocchi di partenza sarebbe più democratico arrivarci contemporaneamente, con gli stessi budget di spesa, eventualmente con gli stessi sponsor, senza partenze anticipate.

All’indomani dell’abbandono di alcuni pezzi da novanta si legge: “Le mie idee stanno facendo breccia” (M.Renzi, ‘la Repubblica’, 15.10.12).

Senza volerne fare una questione generazionale, come ha ricordato Lucia Annunziata qualche sera fa a ‘Piazzapulita’ anche perché gli anziani possono essere una risorsa, in merito all’ arretratezza della ‘classe’ politica, sui quaderni del “Circolo Rosselli” del 26.10.98 (allegato ‘rosselli_261098‘), si legge: “ha ragione Giovanni Amaducci” (intervento peraltro ‘dimenticato’, forse perché giudicato all’epoca non ‘politically correct’).

“Nel Patto rientra anche il gruppo Unipol, che ha rilevato il 5,2% in carico a Fondiaria (gruppo Sai-Ligresti)… come è stato ventilato, alienare la sede storica del Corriere della Sera, in via Solferino a Milano, pur di far quadrare i conti compromessi da operazioni che non hanno nulla a che vedere con le attività sviluppate in Italia” (CDR Corsera, 16.10.12): anche via Solferino verso la Terza Via?

Non so che cosa significhi oggi essere “liberale di sinistra” (E.Scalfari, 30.9.12) o “liberal moderato” (E.Scalfari, ‘Che tempo che fa’, 23.10.12).

Se si è liberali in ambito democratico (sine post), lo si dovrebbe essere a 360°.

Cordialmente

Giovanni Amaducci

 

Pensierino Superfluo: io mi considero il più grande leader ‘riformista’ del XXI secolo, dopo Renzi naturalmente: superfluo ricordarlo. Come superfluo è dire che questa campagna elettorale (che fa rima con demenziale e venale) parla poco di ricerca scientifica(meglio il CNR che il CERN, no?), legalità, fondi Erasmus terminati e Sulcis in fundo, di sostenibilità.

Dimenticavo, c’è il Risiko: superfluo ricordarlo.

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