giustizia

PROCURA DELLA REPUBBLICA DI PERUGIA

(Dott. Raffaele CANTONE)

(Raccomandata n° 154671790689)

PROCURATORE GENERALE DELLA CASSAZIONE

(Dott. Giovanni SALVI)

(Raccomandata n° 154671790667)

Il Sottoscritto, Giovanni AMADUCCI, nato a Boston (USA) il 1.3.64 e residente a Firenze in XXX, espone quanto segue:

1) Si mette a conoscenza del presente esposto anche il Procuratore Generale della Cassazione, Dott. Salvi, in virtù di quello precedente depositato lo scorso 10.12.19 ( https://www.civitasdemocratica.it/2019/12/10/al-procuratore-generale-della-cassazione/ ) che include riferimenti inoltrati a Codesto Ufficio il 21.9.18 ( https://www.civitasdemocratica.it/2018/09/21/alla-procura-di-perugia/ ) e 16.9.19 ( https://www.civitasdemocratica.it/2019/09/16/alla-procura-di-perugia-2/ ), quest’ultimo inviato per raccomandata.

2) “E’ piena di rimproveri alla Procura di Roma”, questo è ciò che contiene l’articolo del ‘Corriere’ del 19.2.20 in merito al rigetto del GIP Sturzo presso il Tribunale di Roma sull’istanza di archiviazione da parte della procura capitolina. Si allega contenuto della raccomandata del 27.2.20 inviata a quest’ultimo (allegato 1), che rende ancora più incomprensibile le modalità di archiviazione della Dott.ssa Condemi, peraltro scoperte per caso, motivo per cui nel settembre 2018 si era chiesto a Codesto Ufficio il sequestro del fascicolo depositato a Roma il 23.9.15 (proc. n° k/9900/15). Richiesta di delucidazioni erano state formalizzate il 6.7.17 anche all’allora Procuratore Pignatone che a mezzo posta spedì al Sottoscritto copia del decreto di archiviazione. Quest’ultimo, secondo quanto riportato da ‘LaVerità’ del 27.5.20, cinque mesi dopo scrive al Dott. Palamara quanto segue: “Ho visto l’inizio del tuo intervento (al Csm, ndr). Grazie per la citazione, ma è un peccato seriamente che tu abbia deciso a ragione di non andare ora in politica” (allegato 2).

3) Il sopracitato fascicolo del settembre 2015 aveva con sé un allegato, che corrisponde all’esposto inoltrato per raccomandata il 5.6.15 ai Garanti del Partito Democratico ( https://www.civitasdemocratica.it/2015/06/05/ai-garanti-del-pd/ ). L’allegato 25 di questo a sua volta contiene richieste di riforma sulle modalità di elezione de membri del C.S.M.: “Giorni fa addirittura su sito dei ‘Liberi&Giusti’ si leggeva ‘Auguri Paola’, dedicato alla nomina di Paola Balducci (Sel) perché iscritta da tempo alla suddetta associazione ( http://www.libertaegiustizia.it/2014/09/22/auguri-paola/ ): che se ne rendano conto ha poca importanza, ma il messaggio subliminale che ne viene fuori è che tutti gli iscritti di questa associazione siano dei potenziali votanti di Sinistra Ecologia e Libertà. Cioè se al CSM ci vanno quelli della sinistra radical va bene, se invece ci vanno personaggi del tipo Casellati (FI) casca il mondo… Quasi nessuno invece che abbia rivendicato la necessità di tornare al CSM pre-riforma del 2002, cioè senza tutta questa mandria di componenti ‘laici’.”; “Piuttosto andrebbe riformato il sistema di provvedimenti disciplinari all’interno del CSM, ma come accennato in precedenza, se questo organo di garanzia lo si continua a utilizzare come un parlamentino al servizio della politica… non viene in mente una vecchia pubblicità di ‘Carosello’ ‘se tu dai una cosa a me io poi do una cosa a te’?”. Queste osservazioni inoltrate ai Garanti PD e che erano originariamente contenute in un post del 22.11.14 ( https://www.civitasdemocratica.it/2014/11/22/youdorm/#CSM ) forse allora non fecero molto scalpore ai diretti interessati; ma in vista del processo all’ex Presidente Anm Palamara, oggi aprono un interrogativo visto che l’allora responsabile giustizia del Partito Democratico risulta essere l’attuale vice presidente dell’organo di autogoverno della magistratura. Si legge su ‘LaVerità’ del 9.6.20: “Giuseppe Fanfani è l’ex consigliere del Csm voluto dal Giglio magico… nella consiliatura 2014-2018. Da lui c’era già stata un’importante cena il 25 settembre 2018, occasione in cui venne sancito con i parlamentari Cosimo Ferri e Luca Lotti il patto per far diventare vicepresidente del Csm il parlamentare renziano David Ermini” (allegato 3). Il Partito Democratico oltre a quella del giugno 2015, dal Sottoscritto ha ricevuto altre raccomandate, senza mai avere un cenno di risposta. Ciò ha indotto chi scrive a presentare nell’aprile 2017 ricorso formale per mancata partecipazione alle primarie della segreteria PD presso il Tribunale Civile di Firenze ( https://www.civitasdemocratica.it/2017/04/14/ricorso-primarie-segreteria-pd/ ), fatto di cui si fa cenno nell’integrazione inviato a Codesto Ufficio il 16.9.19.

4) Il Giudice che ha redatto la sentenza a cui si fa riferimento al punto precedente è “venuto prematuramente a mancare” a fine dicembre 2019 ( http://www.pensieriememorie.it/?p=2690 ). Malgrado la medesima ( https://www.civitasdemocratica.it/documents/garanti_pd/Sentenza_Amaducci-PD_270219.pdf ) contenesse solo un breve accenno all’esposto ai Garanti PD di cinque anni fa, va riconosciuto al Dott. Florio di aver sollevato al Presidente del Tribunale di Firenze, Dott.ssa Rizzo, dubbi sulla corretta assegnazione della suddetta vertenza alla sua sezione (allegato 4). Un po’ come se – sia consentito il paragone – un paziente in attesa di essere operato ai reni, per motivi “tabellari”, venisse dirottato da un reparto di nefrologia a quello di cardiochirurgia. Cosa che “poteva essere sollevata dal convenuto che non si è costituito”.

5) Nell’esposto inoltrato alla Procura di Bergamo il mese scorso su temi sanitari e ambientali ( https://www.civitasdemocratica.it/2020/06/18/alla-procura-di-bergamo/ ), ed inviato in copia al Procuratore Generale della Cassazione, al paragrafo 8 si era accennato alla vicenda dell’attuale Sindaco di Napoli (“Prima di essere trasferito dal CSM, il sostituto procuratore Luigi de Magistris aveva chiesto il rinvio a giudizio nei confronti dell’ex presidente della Regione Calabria Giuseppe Chiaravallotti”). Tema ripreso tre giorni dopo dalla Dott.ssa Nuzzi del Tribunale di Napoli in un’intervista rilasciata a ‘il Fatto Quotidiano’ del 21.6.20, che riferendosi alla vicenda Palamara – quest’ultimo indagato presso Codesto Ufficio – parla di “un sistema che non definirei di autogoverno, ma di autocontrollo della magistratura: oligarchico, deviato e destabilizzante”, con “una giustizia disciplinare strabica” (allegato 5). Secondo poi quando riportato recentemente dalla stampa ( https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/07/01/berlusconi-il-giudice-dellaudio-e-quellinchiesta-per-corruzione-con-angelucci-fu-accusato-di-aver-tentato-di-aggiustare-due-processi-in-cambio-un-certificato-falso-per-far-rifare-il-seno-gratis/5853551/ ), sembra che in passato si siano verificati incontri ravvicinati tra un direttore sanitario, un ex giudice della Cassazione ed un politico-imprenditore operante nella sanità ed editoria, che non solo ripropongono il tema della riforma dei partiti ma anche quanto denunciato dal Sottoscritto al Presidente della Repubblica all’indomani della risposta “strabica” del Consiglio Superiore della Magistratura di giugno 2017: “La pregherei di prendere in esame se dietro la risposta del C.S.M. a questa oramai storia ventennale, non si nasconda invece qualcosa di più patologico. E cioè la sempre più labile separazione tra potere politico, giudiziario e mediatico” ( https://www.civitasdemocratica.it/2017/07/13/al-presidente-della-repubblica/ ).

6) Oltre ad aver fornito ulteriori elementi alla Procura di Perugia, è con viva speranza che la Procura Generale della Cassazione avvii, oltre che i dovuti accertamenti, altresì un iter di risarcimento nei confronti del Sottoscritto, in virtù anche di recenti dichiarazioni di un noto rappresentante politico: “Le istituzioni europee devono valutare se in Italia la magistratura abbia adempiuto al proprio compito in maniera assolutamente imparziale. Per questi motivi ho voluto informare personalmente capi di Stato e di Governo della situazione” ( https://www.lanotiziagiornale.it/finto-scandalo-su-berlusconi-forza-italia-ci-sputtana-in-europa-tajani-scrive-a-bruxelles-violato-lo-stato-di-diritto/ ). Posto che trai i capi di governo europei vi è chi come quello ceco Babiš soprannominato ‘Babisconi‘, non è infatti pensabile che all’interno dell’Unione Europea un Pubblico Ministero impieghi più di nove anni per formalizzare una richiesta di archiviazione su un’indagine che riguardava magistrati fiorentini, come avvenuto a Genova da parte della Dott.ssa Camaiori, motivo scatenante della denuncia al C.S.M. del 17.3.17. Giova ricordare che quella consiliatura (2014-2018) oltre al Dott. Palamara, vedeva tra i suoi membri anche la Dott.ssa Balducci, “coindagata di Palamara a Perugia” (allegato 3), nonché l’attuale Presidente del Senato, Dott.ssa Casellati.

Tutto ciò premesso,

si CHIEDE che il Signor Procuratore della Repubblica voglia indagare sui fatti di cui in narrativa.

In aggiunta

CHIEDO

di essere avvisato ex art. 408 c.p.p. della eventuale richiesta di archiviazione.

Documenti allegati:

1) Raccomandata al GIP Sturzo c/o Tribunale Roma del 27.2.20; 2) Articolo ‘LaVerità’ del 27.5.20; 3) Articolo ‘LaVerità’ del 9.6.20; 4) Comunicazione Dott. Florio a Dott.ssa Rizzo del 22.5.17; 5) Articolo ‘il Fatto Quotidiano’ del 21.6.20;

Firenze, 6.7.20

Giovanni AMADUCCI

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