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Firenze, 6.1.13

Nel rispondere ad una lettrice(2.12.12), Augias nella sua rubrica cita una frase di Obama: “Continuiamo ad essere un grande Paese non perché abbiamo un grande esercito ma perché abbiamo grandi università” aggiungendo che “Ecco cosa che cosa vuol dire avere una visione, lo sguardo rivolto alle ‘nuove generazioni’ le quali – al di là do ogni crisi economica – non diventeranno mai migliori delle precedenti se non potranno disporre di un efficiente (quanto meno) sistema scolastico”.
Lo scorso maggio una madre mentre assisteva alla cerimonia di laurea della propria figlia del dipartimento di Business & Management della Georgetown University a Washington, riferendosi a questa nuova ciurma di laureandi-disoccupandi, ha detto: “They all will be cleaning tables”.
Ed è esatto quanto ha scritto Rampini qualche settimana fa su alcuni aspetti degenerativi delle Graduate School americane, dove adesso capita di dover sborsare qualche decina di milioni di dollari a qualche fondazione universitaria, con lo scopo di farci entrare il proprio pargolo: purtroppo nessuno è perfetto.
E gli europei che un grande esercito lo possiedono, ma di disoccupati, le grandi università le hanno?
Che ci siano eccellenze è fuor di dubbio, ma senza una internazionalizzazione dei corsi di studi, un minimo di omogeneità a livello di crediti formativi tra tutte le università europee, parlare di Stati Uniti d’Europa, come si riempiono la bocca in molti, risulterà del tutto utopico anche con un eventuale unità finanziaria.
Senza fondamenta didattiche e culturali, i castelli politico-economico-finanziari difficilmente stanno in piedi.
Un ‘giovane’ Maya infatti, che non aveva studiato né A.Smith né J.M.Keynes, il 26.10.98 in Rettorato a Firenze lanciava l’allarme perché non venissero soffocati quegli strumenti “di rapida ed efficiente consultazione per favorire l’integrazione e la mobilita’ studentesca all’interno della Comunita’ Europea, ma soprattutto per indirizzare i giovani verso un programma di studi piu’ mirato e specifico, destinato ad una formazione professionale piu’ competitiva per far fronte a questo incremento del volume di disoccupazione non solo nazionale, ma anche europeo”: sembra che la profezia dopo quasi 15 anni si sia avverata.
Forse quando diceva quelle cose il ‘giovane’ Maya era ancora incupito per aver dovuto firmare l’anno prima dimissioni in bianco (vedasi allegato ‘corriere_120399‘), ma così diceva perché si era reso conto che i suoi Teacher Assistant negli anni Ottanta erano praticamente tutti asiatici; i quali viaggiando su altri ritmi, erano poi quelli che dopo aver terminato le loro borse di studio, ritornando dagli States ai rispettivi paesi, avrebbero dato il via a quella che oggi va sotto il nome di Cindia.
Ma “quella calca gremita di Cavalieri della tavola rotonda, perennemente abbarbicati sui loro campanili pericolanti di epoca forse feudale, forse medievale, ma che ahime’ nulla hanno a che vedere con l’architettura Gotico-Rinascimentale” è forse un passaggio di “Stil Novo”, l’ultima fatica
editoriale del Sindaco di Firenze?
No, era sempre il ‘giovane’ Maya che parlava.
Chissà perché il suddetto libro non sia stato calendarizzato nella rassegna letteraria “Leggere per non dimenticare” dell’Anna Benedetti. La quale guardando il cielo sospirando forse avrà pensato: “Meglio dimenticare per non leggere”. Opera letteraria o pura propaganda politica?
A guardare la copertina del libro vien da domandarsi dove stia scrutando di sbieco l’orizzonte il giovane Sindaco di Firenze: non viene in mente una vecchia canzone di Venditti “Bomba o non bomba, arriveremo a Roma”? Berlusconismo in salsa tanto gentile e tanto onesto pare? Forse non è così, e allora aspettiamo con ansia la prossima opera letteraria della Rosa Alberoni: edizioni Rizzoli naturalmente.
“Cui PRODIst tutto cio’? Domanda che non merita risposta”: nel suo discorso il ‘giovane’ Maya pronunciò quella ‘frasina’ proprio all’indomani della caduta del primo governo Prodi in un’aula semideserta dove l’allora Ministro della Ricerca Scientifica pochi momenti prima si era messo sulla via di ritorno verso Roma per impacchettare il suo fagotto e far posto al neo Ministro Zecchino.
L’attuale Ministro dello Sviluppo Economico due anni prima in qualità di co-a.d. Olivetti aveva deciso di abbandonare la nave (vedasi allegato ‘corriere_120399‘).
L’attuale candidato del centrosinistra per la premiership allora era Ministro dell’Industria e forse stava pettinando bambole.
Il Sindaco di Firenze non è pervenuto cosa pensasse allora: di sicuro non aveva più i calzoni corti, ma è assai certo che 4 salti in discoteca ancora li faceva.
Colui che ovunque va si fa bello dicendo di portare una “ventata di sinistra”, allora aveva appena finito di schiacciare tasti a comando in Transatlantico, senza riflettere di testa sua alle conseguenze che quel gesto avrebbe comportato: senza quella ‘tastata di destra’ forse questo Paese si sarebbe risparmiato un bel po’ di cose. E con esso anche l’Unione Europea.
“Colti siamo, ma ahime’ sempre in flagrante, e non voglio certo perdere tempo a stilare la classifica dei politici piu’ venduti della settimana, del mese, dell’anno, o del secolo: perche’ si sta facendo tardi, tra poche ore sara’ di nuovo sera e troppi giovani e molti anziani non sanno ancora dove trovare riparo, lavoro ed assistenza”: ma come sono bacchettoni ed apocalittici questi Maya!
Possibile che fosse già chiaro che dopo Tangentopoli ce ne sarebbe stata un’altra? O meglio che, siccome “siamo degli eterni peccatori”, poco o nulla sarebbe cambiato?
E’ un fatto che il ‘giovane’ Maya abbia riletto e consegnato quel discorso il 6.1.99 in via Solferino a Milano all’allora responsabile dell’inserto Scuola-Lavoro del ‘Corriere della Sera’, quest’ultimo salpato poi con altri per altri lidi.
Adesso scatterà la caccia grossa da parte dei due maggiori quotidiani per scoprire in quale eremo del mondo si trovi questo ‘profeta’; e i sondaggi a suo favore, stilati dai vari Diamanti & co., schizzeranno alle stelle: fantapolitica naturalmente.
Perché da una parte c’è la politica che, avulsa dalla realtà, oltreché sorridere come un’aliena ridens, deve promettere, promettere, promettere; e dall’altra il sistema mediatico, che avendo l’acqua alla gola, deve vendere, vendere, vendere. Intanto però il debito pubblico, lontano dalle luci della ribalta, se ne va indisturbato per la sua strada, aumentando giorno dopo giorno.
Qualcosa non va? C’è forse qualche problema di coerenza?
Almeno una volta al mese il Narciso (con rispetto parlando, naturalmente) nel suo editoriale domenicale spiega la differenza tra liberal-socialisti e quelli moderati. Ma quanti sono quelli che vengono da quella storia nella coalizione che stando ai sondaggi si prepara a governare il Paese?
Forse uno, cioè l’attuale segretario del neo PSI, prima renziano quando si è trattato di schierarsi per la corsa a Sindaco di Firenze, poi bersaniano durante le ultime ‘primarie’ del centrosinistra: non si trattien lo strale quando dall’arco uscì. E come sono entrati nel PSE? O forse parte del PDE (Partito Democratico Europeo) che pare non esistere. (Non che tutti gli imbucati nel PPE stiano meglio, anzi).
Qual è poi l’etimologia politica di “moderato”? Moderato con brio? Andante e spiccato? Allegro e giusto? Maestoso e deciso? Larghetto cantabile? Tempesta?
Musica maestro!
Che è proprio di ciò che necessiterebbe il Maggio Musicale Fiorentino. Infatti è notizia di qualche settimana fa che l’Assessore alla Cultura della Regione Toscana ha bocciato il bilancio per decidere poi di commissariare tutto. Inutile tornarci sopra perché oramai sarebbe come sparare sulla croce rossa, ma una domanda è doverosa: visto che più del meglio è il bilancio del Maggio che deve ancora venire, a fronte di spese per il Nuovo Teatro dell’Opera che hanno ampiamente sforato quelle preventivate, è mai stato fatto un Business Plan?
Ben venga la Cultura, ma un minimo di previsione di costi e ricavi una volta che il teatro sarà a regime(!), è auspicabile sia stato fatto. O il ‘Mangio’ Musicale Fiorentino così si chiamerà come paradigma dell’ennesimo incenerimento di fondi pubblici?
A proposito di inceneritori (o termovalorizzatori) mentre qualche associazione protestava davanti alla Provincia di Firenze contro il nuovo termovalorizzatore di Case Passerini, il giorno dopo sempre in Provincia (18.12.12) si è discusso dell’argomento con esperti del settore come ATIA-ISWA-ITALIA e Cispel Toscana, dove sono stati illustrati alcuni esempi già in produzione (Vienna), appena inaugurati (Parigi), o in fase di realizzazione (Copenaghen nel 2017).
Come ha illustrato l’Assessore all’Ambiente della Regione Toscana, nel nuovo impianto parigino verranno istituite le sentinelle ambientali, che è anche un modo per coinvolgere la cittadinanza. Può darsi che in questo Paese vi vi sia un pizzico di ideologismo nel contrastare la realizzazione di questi impianti dato che nel nord Europa vengono utilizzati anche in prossimità dei centri urbani, ma è vero che all’ultimo congresso mondiale sui rifiuti tenutosi lo scorso settembre a Firenze, c’è chi come valida soluzione consigliava, invece dei termovalorizzatori, in primis raccolta differenziata e poi Trattamento Meccanico Biologico ( http://it.wikipedia.org/wiki/Trattamento_meccanico-biologico ).
La soluzione ottimale non starà interamente tutta da una parte, tuttavia le prese di posizione della cittadinanza della Piana dovrebbero invitare le istituzioni a fare maggiore informazione. In merito alla raccolta differenziata peraltro saranno oramai 6-7 anni che il Comitato Toscano contro le Ecomafie ha proposto la divulgazione nelle scuole di un video di Staino proprio per educare i bambini sull’argomento. Se l’Assessore all’Ambiente della Regione Toscana ha intrapreso altre strade ben venga, ma al succitato Comitato non è mai pervenuta risposta; se le croci si fanno con due bastoni, in questo particolare caso non vi è dubbio di chi siano (il Presidente del Comitato ci legge in copia).
Si dice che Dante abbia trovato ispirazione a Bellosguardo per scrivere il Paradiso. Prima di arrivarci doveva passare anche da quello che oggi si chiama Prato dello Strozzino, ove spesso c’è ogni ben di Dio (allegato ‘bellosguardo_281212‘). In quale canto del Paradiso vorrà renzianissimevolissimevolmente collocare questi ‘oggetti smarriti’ l’a.d. di Quadrifoglio? (che tra l’altro era presente al convegno in Provincia)
A livello più generale, questo è l’ennesimo esempio che con una collaudata internazionalizzazione dei corsi di studio, gli studenti italiani potrebbero includere nei loro programma di studi corsi specifici sull’efficientamento dei processi di combustione dei termovalorizzatori e biostabilizzazione per le discariche, da frequentare eventualmente all’estero, con obbligo di tirocinio se argomento di tesi, infine tornare nel rispettivo paese di origine per il conseguimento del titolo di studio: sarà bene che a Bruxelles più che di banche d’investimento, si faccia leva sul fatto che anche le Banche Dati sull’Istruzione Superiore hanno la loro importanza per creare i cosiddetti vasi comunicanti.
Ha fatto bene il Presidente della Regione Toscana a stanziare un milione di euro per l’Erasmus, ma a 25 anni dalla sua creazione occorrerebbe riflettere se, visti i tassi di disoccupazione giovanile europea, sia uno strumento sufficientemente efficace o necessiti di maggiore incisività e finalizzazione. Un po’ di distruzione creativa qui non farebbe male.
Tornando alle beghe locali, naturalmente poi c’ è qualche gonfalone della Piana fiorentina che fa il ricattino: o il termovalorizzatore o la pista dell’aeroporto.
C’è chi la nuova pista non la vuole perché il rumore degli aerei danneggerebbe il Cupolone, c’è chi la pista la vorrebbe dritta e chi torta: per bar condicio la si potrebbe fare in verticale, così che in qualche frazione di secondo i passeggeri potrebbero essere spediti alla velocità dei neutrini verso l’aeroporto di Pisa: attenzione però alla “spinta propulsiva” perché se troppo eccessiva farebbe finire in mare i passeggeri con tutti i bagagli.
Comunque sia, prima di decollare con i lavori e poi fare l’ennesimo atterraggio d’emergenza per mancanza di fondi, una bozza di Business Plan è stata redatta?
Perché come ha ricordato De Nicola su ‘la Repubblica’ (20.12.12), la forza politica che avrà sicuramente la maggioranza alla Camera (ma non necessariamente al Senato), più che nascondersi dietro concetti generici, dovrebbe iniziare a snocciolare qualche cifra. Per un operaio in Italia ci vogliono 28 mila euro, 7 mila in Polonia, 3 mila a Pechino, parola di Riello (‘Il Sole 24 Ore’, 13.12.12): cosa si vuol fare in merito al costo del lavoro?
Facile rispondere che non è con la “svalutazione del lavoro” (Fassina, ‘la Repubblica’, 3.1.12) che si può tornare a crescere.
Prima dell’intervento di Oscar Giannino lo scorso 15.12.12 al Teatro Dante di Campi Bisenzio, un’imprenditrice veneta, Federica Piran, ha letto la sfilza di imprenditori del Nord-Est, per la maggior parte 47-48enni, che si sono tolti la vita. E’ vero che leggendo un recente articolo di Berizzi su ‘la Repubblica’ molti aprono e mandano in liquidazione aziende per risparmiare e aggirare la burocrazia, ma come ha ricordato Giannino nel suo intervento, un imprenditore onesto non può essere marchiato a vita perché fallisce ( e intanto la Regione Toscana ha aumentato l’Irap).
C’è qualcuno che ha messo in agenda di rivedere il meccanismo per eccesso di ribasso in materia di appalti per cui il Comitato Toscano contro le Ecomafie sta facendo un po’ di solletico presso la Regione Toscana?
Qui non è questione di essere bolscevichi, perché si fa presto a dire “Destinare le risorse disponibili alla scuola e alla ricerca”(E.Scalfari, 30.12.12): dopo il tris Berlinguer-Moratti-Gelmini per i prossimi anni con quale asso nella manica (leggasi quattrini) si vuole fare poker per impostare il sistema educativo nazionale con un minimo di progettualità e meritocrazia per i prossimi 20 anni?
Su ‘La cura letale’ di M.Seminerio l’economista Bordignon viene citato in quanto “L’anomalia italiana è rappresentata da un eccesso di spesa per pensioni 232 miliardi) e interessi (70 miliardi), che insieme costituiscono il 43 per cento dell’intera spesa corrente”: visto che sono “salite” in campo altre agende, anche per rispetto nei confronti degli elettori, qual è l’offerta politica in questo ambito?
Che il Sistema Sanitario Nazionale prima o poi, anche a causa dell’invecchiamento della popolazione, avrebbe fatto il botto, lo si sapeva da tempo: quali le intenzioni? Se uno deve attendere 6 mesi per una conlonscopia, può rivolgersi al privato per abbattere i tempi d’attesa e farsi rimborsare successivamente dal SSN se rientra nelle fasce di reddito indicate dall’ISEE?
Poi “risparmio ed efficienza energetica”: le detrazioni al 55% per lavori in bioedilizia, incentivi fotovoltaico si o no? E’ giusto che ENEL mantenga lo status quo in un eventuale politica di energia distribuita?
Sempre Giannino nel suo intervento ha ricordato come al Sindaco di Firenze siano state tagliate le gambe.
Uno dei presunti tagliatori di gambe così si è espresso: “Senza regole precise – quelle giudicate bizantine da qualcuno e troppo rigide da altri – non avremmo avuto un tale enorme successo… La novità di queste primarie è stato il regolamento” (L.Berlinguer, ‘l’Unità’, 6.12.12).
Ma allora chi è che alle 14:04 del 2.12.12 ha emesso il seguente comunicato “Attenzione, affluenza in netto calo, come ovvio viste le regole”, se non uno dei maggiori competitor delle ‘primarie’ del centrosinistra? Che si fa, cartellino giallo o rosso? Meglio far finta di nulla perché di solito quando si insulta l’arbitro…Piuttosto si mettano d’accordo prima di farle le primarie, che più scientificamente qualcuno ha chiamato “consultazioni” (C.Fusaro).
Ma tant’è, tutto fa brodo. Ed infatti secondo quanto ha scritto su ‘la Repubblica-Firenze’ il presidente di “Officine democratiche”, merito del 36% nei sondaggi è da attribuirsi al Sindaco di Firenze.
Vale la pena osservare che, ad un battesimo lo scorso 8.12.12 nel mantovano-veronese ho potuto verificare di persona come quasi tutti elettori del centrodestra più o meno “delusi dal berlusconismo”(E.Scalfari, 2.12.12) si sono registrati alle ‘primarie’ per favorire il Sindaco fiorentino. Elettori che non è detto, visto l’esito delle ‘primarie’, facciano il bis in cabina alle prossime politiche.
Sembra anche anche la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles, lì in quota ex Ministro degli Esteri (PDL), durante le ‘primarie’ abbia fatto volantinaggio solo a favore del Sindaco di Firenze. Chissà se ha fatto bene a “infischiarsene” (termine che va sempre più di moda) di buttarsi sul culturale, come prevederebbe il suo ruolo.
Come un misterioso virus che si propaga infatti si legge che “bene ha fatto a infischiarsene di chi lo invitava a restare al suo posto ed a occuparsi esclusivamente della guida di Palazzo Vecchio” (David Allegranti, Corriere Fiorentino, 6.12.12). Se questo sia un linguaggio cavalleresco (da non confondersi con quello dell’ex direttore del ‘Corriere ‘ Alberto Cavallari) lo decideranno gli storici del giornalismo; purtroppo tra coloro che lo criticavano a non usare Firenze come un “trampolino” c’è chi oramai non si può più difendere.
Colui che a fronte di questo sbracamento dell’antimafia in politica (siamo al “la mia è più antimafia della tua”) rende ancor meglio l’idea di come il protagonismo oramai regni furbi et orbi, non essendosi mai candidato da ex procuratore nazionale antimafia.
Colui che, durante la sua ultima uscita in pubblico lo scorso 22.3.12 alla presentazione del libro “Mafia e politica” (S.Rogari & G.Manca), ironizzando sull’ultimo libro della filosofa De Monticelli disse: “E la società civile dov’è, io non la vedo”.
Forse la società civile è ancora un’araba fenice perennemente ignorata dall’aliena ridens o sorridens che dir si voglia?
Un esempio ce lo può dare chi ha definito i cittadini dell’Oltrarno come uno “sparuto gruppo di residenti” (M.Renzi, ‘Corriere Fiorentino’, 13.12.12) dopo che allo stesso Sindaco era stato ricordato che già due riunioni avevano avuto luogo (Sala Vanni e Leopoldine) per esprimere il parere in merito al parcheggio sotterraneo di piazza del Carmine. Persino il giornale locale ‘The Florentine’ sul n°170 del 11.10.12 (allegato ‘tf_170‘) tratta l’argomento con “high interest at citizen assemblies” e l’assemblea in piazza del Carmine descritta come “one of the most heated discussion”.
Senza ritornare sul merito della questione (siamo pressoché d’accordo che le macchine così parcheggiate in piazza del Carmine non sono il massimo dell’eleganza), il problema semmai è di metodo.
Infatti i casi sono due. O il Sindaco di Firenze, per effetto collaterale dopo lo spegnimento improvviso delle luci della ribalta, ha deciso di ribaltare Firenze senza se e senza ma. O altrimenti ha ragione il Narciso che alle Oblate il 10.10.12 per presentare il suo libro “La passione dell’etica”, nel ricordare la sua giovinezza fascista, per inquadrare meglio la figura del Sindaco fiorentino, più o meno ha espresso il seguente concetto: io non ho la palla di vetro, ma essendo vaccinato da quel periodo, ho un sesto senso nel riconoscere i dittatorelli del passato, presente e futuro.
Visto che tra i perdutamente vincenti delle “Officine democratiche” c’è anche l’Assessore all’Università, Ricerca, Politiche Giovanili del Comune di Firenze che in occasione dei ‘100 luoghi’ pronunciò alle Oblate la frase “Partecipazione non è decisione”, questi travet della democrazia non potrebbero mettersi all’opera per comprendere meglio il tasso di coinvolgimento democratico dei cittadini fiorentini per come son stati predisposti i cantieri per il sottoattraversamento della TAV, il cosiddetto tubone, che farà guadagnare sì e no 10 minuti di tempo?
A chi? Non certo alla stragrande maggioranza dei pendolari toscani (qui la palla passa anche alla Regione).
Forse invece ne troverà giovamento la mobilità fiorentina da un’opera infrastrutturale così impattante?(Il Ministero dell’Ambiente, che formalmente ci legge in copia, è ancora in tempo a non firmare).
Sempre sullo stesso numero di ‘The Florentine’ una opinionista, tale Julie Butterfield, nel dare un giudizio sulla mobilità fiorentina e decidere se arrischiarsi o meno nel traffico con la bici, è stata decisamente netta: “take ATAF” (www.ataf.net).
Ma quello più sorprende è che a fronte degli ultimi dati del CENSIS, che danno in caduta del 25% le immatricolazioni delle auto e un aumento in milioni di vendite di biciclette, gli stessi dati vengono riportati dalla stessa articolista. Possibile che una qualsiasi cittadina americana in stanza a Firenze sia riuscita (consapevolmente o meno non si sa) a dare una lettura economica tale da radiografare la situazione delle tasche dei fiorentini, mentre il Sindaco abbia deciso di “infischiarsene” non terminando le piste ciclabili come promesso?
Sempre la medesima articolista, presumibilmente obamiana, così si esprime: “Florence has some (disconnected) redpainted bike paths that are supposed to be designated lanes for bikers only” (vedasi allegato ‘tf_170‘). Biking in Florence is yet to come?
Che poi è anche la situazione economica degli italiani. E per chi aveva ambizioni di diventare Premier viene lecito domandarsi: ma che cosa aveva davvero in mente per tentare di andare a Palazzo Chigi? Presentandosi alle ‘primarie’ con le piste ciclabili terminate avrebbe posto un tassello concreto alla sua strategia. Impostando invece una campagna quasi esclusivamente sul “cannibalismo generazionale” (M.Breda, ‘Corriere della Sera’) prima o poi si è trovato con il fiato corto: un conto sono le maratone, un conto le maratonine.
Ha forse intenzione il Sindaco di Firenze di rifarsi il trucco con i prossimi mondiali di ciclismo?
Allora visto che la bici è diventato un mezzo per far quadrare il bilancio familiare, provi a cambiare le “Officine democratiche” in ciclofficine e insieme a qualche associazione a fondare un nuovo movimento: “Bicicletta, Ecologia e Libertà”.
Invece di scimmiottare slogan altrui, più che “Il meglio deve ancora venire”, dato che la spinta economica ancora non c’è, più realisticamente sarebbe stato meglio dire senza infingimenti: “The boost is yet to come”.
Mai sentito parlare invece di “Downward mobility?
Perché la spinta o ripresa economica, intesa solo come aumento del volume di flussi finanziari probabilmente non verrà più. Il periodo della Milano da bere degli anni Ottanta – Novanta è pressoché finito. Almeno in Europa (il quasi fallimentodella Nokia finlandese è uno dei tanti esempi), con qualche eccezione a macchia di leopardo.
Anche a costo di essere un po’ ruvidi, nel Sud-Est asiatico non stanno a preoccuparsi della differenza tra liberal-socialismo e liberal-moderati: semplicemente vanno spediti come treni.
Un altro tipo di economia casomai ci attende, quella basata sul consumo e riciclo virtuoso delle nostre risorse.
Un esempio? Iniziando a detassare il cittadino in base alla quantità di raccolta differenziata che riesce a fare (ironia della sorte con la TARES è appena aumentata). Oppure acquistando energia verde da chi nei paraggi o nel vicinato riesce ad accumularla o produrla.
E non è che lo stesso Obama se la passi meglio. Come ha ricordato il professor Alan Schechter, docente della Clinton e in visita a Firenze lo scorso novembre presso la CGIL subito dopo l’Election Day, il Presidente americano è imbrigliato in tutta in una serie di pesi e contrappesi (vedasi fiscal cliff) che rendono difficile l’azione di governo.
Su www.green-voice.eu di qualche anno fa si legge :“Una delle mie massime priorità del prossimo anno è una politica energetica che cominci ad affrontare tutti gli aspetti della nostra eccessiva dipendenza dai combustibili fossili”. Questa era la promessa di Obama, più o meno disattesa, nel 2008. Disattesa perché, come ha ricordato il stesso professore, sono proprio le le lobby economiche che tentano di sfuggire alla green economy in quanto troppo onerosa.
Parlando poi a quattrocchi col professor Schechter, che non conosceva il sito www.opensecrets.org ove sono visibili gli sponsor dell’ultima campagna elettorale americana, si scopre che una riforma costituzionale sul finanziamento ai partiti politici verrebbe osteggiata dagli stati “reds” cioè quelli a maggioranza repubblicana. Dopo l’ultima sparatoria a Newton nel Conneticut, è bene rimarcare il fatto che se c’è una lobby che ha sempre generosamente finanziato le campagne elettorali statunitensi, è proprio la National Rifle Association.
Gli obamini, dopo questa ennesima strage di bimbi, spero riflettano sul tema di abolizione al finanziamento pubblico ai partiti. Altra cosa è invece parlare di drastica riduzione e rendiocontazione delle spese elettorali.
Alla Leopolda 2 quasi tutti gli interventi erano comprensibilmente all’insegna del “non se ne può più di questa politica delle belle statuine”, mentre la Leopolda 3 si è ridotta ad un mero spot elettorale, con gente in prima fila rigorosamente vestita con felpa, ad osannare l’arrivo del Messia quasi fosse una setta di Scementology.
Perché gli obamini piuttosto non si battono affinché l’esperienza della Leopolda di Firenze non rimanga lettera morta e trovare qualche forma di istituzionalizzazione dove discutere biennalmente del concetto di democrazia, invitando ONG, movimenti civici, associazioni, personaggi politici? Chissà che Obama dopo il suo mandato non decida di onorarci della sua presenza con una lectio magistralis su quello che è il suo concetto di democrazia.
LeopolDem? Yes, we might.
Tornando al nostro piccolo mondo antico, è da venti anni che abbiamo un centrodestra che sbraita “Libertà, libertà, libertà” e un centrosinistra che risponde con “Scuola, lavoro, Europa”.
Quante volte la segretaria nazionale della CGIL in visita a Firenze lo scorso 26.10.12 al convegno per “L’Europa del lavoro e della crescita”, ha pronunciato la parola “Europa”? Più d’una.
Eppure leggendo fra le righe attentamente (vedasi allegato ‘corriere_120399‘), si nota come sia stata una parlamentare europea del centrodestra a darsi da fare a suo tempo in merito all’integrazione didattica degli studenti europei (quest’ultima lo stesso giorno al PalaMandela ad ascoltare il nuovo “astro nascente” durante le ‘primarie’).
E le lobby che dovrebbero fare riferimento al “liberal-socialismo” come si sono comportate in merito all’integrazione studentesca europea? (vedasi allegato ‘corriere_120399‘)
In sintesi: abbiamo avuto le ‘solitarie’ del centrodestra e le ‘primarie’ del centrosinistra: a quando quelle del centroconcretezza?
E come lo si misura il tasso di europeismo dei vari candidati e parlamentari del centrosinistra, visto che sulla scheda “Italia Bene Comune” si fa riferimento all’Europa federale? Con la facondia?
Ci penserà forse l’ex Sindaco di Firenze, oggi a Strasburgo, a portare queste istanze legandosi ad un palo davanti al parlamento europeo? (Sarà la volta buona che qualcuno con un accendino…)
Sul sito dei liberi e giusti (www.libertaegiustizia.it), dopo quasi dieci anni da salici piangenti (“To B. or not to B.”), è comparsa una frase di Calamandrei: “I partiti da libere associazioni di volontari credenti si sono trasformati in eserciti inquadrati da uno stato maggiore di ufficiali e sottufficiali in servizio attivo permanente: nei quali a poco a poco si spegne lo spirito dell’apostolo e si crea l’animo del subordinato, che aspira ad entrare nelle grazie del superiore”.
A parte il fatto che quest’ultimo non è mai stato citato da nessuno dei ‘Fantastici 5’ durante le ‘primarie’ (forse perché considerato un reazionario), ma visto che c’è qualche gentil donzello che afferma che è proprio dalla Toscana che sta partendo il rinnovamento, vediamoli alcuni di questi ‘apostoli’ delle ‘parlamentarie’. Che tranne rarissimi casi un posto già ce l’hanno, e che sembrano piuttosto dei protagonisti in cerca di un programma. E che ci hanno fatto sopra pure il “pensierino” con video.
Il Vicesindaco di Firenze una volta in Transatlantico in caso di mayday dovuto all’ennesimo traghettamento a vista, potrà finalmente coronare il suo sogno: da violino di fila quale era diventare solista; così potrà suonare musica da Camera. A meno che il suo collega musicista, ed ex Assessore al Bilancio (ora si capiscono meglio la platealità delle dimissioni di quest’ultimo e tutto questo spazio sull’edizione fiorentina de ‘la Repubblica’), in sella ad una Valchiria non riesca anche lui a raggiungerlo: in quel caso invece che il concerto per la mano sinistra di Ravel, assisteremo al concerto per mano del centrosinistra. Vien da domandarsi cosa ci facciano tutti questi musicanti del ‘Mangio’ Musicale Fiorentino in giro per i banchi della politica.
Dopo il S.Orsola (cattedrale da svariati milioni di euro abbandonata nel centro di Firenze), Florence Multimedia, recente sentenza della Corte dei Conti sul bilancio del Comune di Firenze, saldo tutt’altro che positivo tra soldi preventivati e spesi per il Nuovo Teatro dell’Opera, non è che il Vicesindaco con la sua “esperienza di amministratore” (‘la Repubblica-Firenze’, 23.12.12) farebbe meglio, dopo aver regalato un pallottoliere a qualcuno, a rimanere qui ed insegnargli come utilizzarlo?
Non si sarà mica sognato di venir nominato commissario del Nuovo Teatro dell’Opera dal futuro governo? Perché allora sì che saremmo al Nuovo Teatro dell’Assurdo (comunque poco ci manca).
Mi-#re-mi-#re-mi-si-re-do-la, con “Poco moto”: chissà se il Narciso si domanderà se questa è un’altra forma di progressismo politico procurandogli ulteriori grattacapi; invece è ‘Per Elisa’, l’Assessore alla Formazione della Provincia di Firenze, colei che che non risponde alle email o alle raccomandate con ricevuta di ritorno: forse già da un anno sentiva Venditti in cuffia e non aveva voglia di distrarsi con le note stonate sulla metodologia di valutazione dei tirocini per i corsi del Fondo Sociale Europeo (uno dei corsisti ci legge in copia).
Costei avrà senz’altro reimpiegato alcuni lavoratori dell’ex Isi presso En-Eco (www.en-eco.com), ma a memoria d’uomo è stata l’unica a beccarsi da un lettore di ‘Repubblica-Firenze’ le lamentele per eccesso di chiusura del centro provinciale per l’impiego.
Chissà perché a fronte di queste ‘disfunzioni’ debba essere la figlia della Fornero a farne le spese, ricevendo in busta supposte metalliche: probabile che in giro ci sia un concetto molto ideologico del termine “lavoro”. Vogliamo poi parlare di un’altra ‘cattedrale’ tecnologica (www.labodom.it) dell’Empolese-Valdelsa costruita con i soldi del Fondo Sociale Europeo?
Tra i protagonisti c’è anche una ricercatrice CNR che in Rettorato ai convegni sulla ricerca scientifica ci andava e parlando dei politici li descriveva come “gente che non capisce nulla”: visto che fa parte di una corrente cosiddetta rinnovatrice ed un posto c’è l’ha già (anzi due), per dare l’esempio, perché non dare spazio ad un giovane ricercatore di sua fiducia? Se non ‘adesso!’, allora quando? O dopo tutto questo can-can l’ “apostolo” deve sempre dar spazio al “subordinato”?
Poi c’è chi voleva diventare il successore della Brambilla al Turismo e che forse mai prima delle ‘parlamentarie’ lo si è potuto apprezzare con un comunicato a mezzo stampa condito da un pensiero ampio e articolato; forse tutti prima si chiedevano: trattasi di Billy il vagabondo o di un esemplare da “cogitus interruptus”? (copyright U.Eco)
Infine c’è chi alla vigilia di Natale scaraventa nella casella di posta elettronica (“Ricevi questa mail in quanto regolarmente iscritto alla lista”; davvero?) lo slogan “Presto il futuro ci raggiungerà”: in verità fino ad ora sono stati sempre gli avvisi di garanzia a far prima. Perché costui in qualità di Presidente del Consiglio Provinciale fiorentino non mette all’ordine del giorno il futuro del S.Orsola? Così ci raggiungerà anche il passato.
Tra gli spediti sicuri che, cioè quelli arriveranno a Roma per posta prioritaria, ci dovrebbe essere anche l’uomo dalla bretella fantasma, la Prato-Signa. No Martini? No party!
Moretti? Se non fosse la pubblicità di una birra c’è da rimaner fulminati, come è già capitato a qualcuno sui tralicci ferroviari in Val di Susa: invece che per posta, a destinazione ci arriverà più velocemente con la TAV.
Se poi dovessero spedire anche l’ex Assessore alla Cultura di Firenze, quello che voleva mettere il Gabinetto Vieusseux al Forte Belvedere, viene spontanea una domanda: visto che ora si utilizza anche l’espressione “salire” in politica, qui il sale dov’è?
Il sale allora forse è tutto per il Mancio: con il suo sguardo da filetto di platessa quando punta la telecamera, sembra di essere in visita all’acquario comodamente seduti davanti alla TV.
Dopotutto “Progressive have no boundaries”.
La profezia dei Maya sulla fine del mondo non si è avverata, oggi siamo ancora vivi e chi scrive è un po’ meno ‘giovane’. Ma i problemi restano.
Diventerò il nuovo Obama? Be’ qualche appoggio a Washington D.C. ancora ce l’ho. Dimenticavo, anche a Bruxelles. E tra le risaie e le stalle del mantovano-veronese mi conoscono fin da bambino.
Non vi rimane quindi che lanciarmi in orbita: quando la nuova pista dell’aeroporto fiorentino sarà pronta, naturalmente.
Dopodiché, pur essendo caduto in tentazione ma avendovi liberato dal male, appena possibile, me ne tornerò a predicare la salvezza delle anime.
Cordialmente
Giovanni Amaducci

Pensierino di Servizio:qualcuno tra la folta schiera di lettori si domanderà “Ma tu Amaducci di che area sei, che fai tanto il grillo parlante e te ne vai persino alle feste di laurea della Georgetown University dove saranno quasi tutti figli di repubblicani?”. Direi area di servizio: mi ero accostato un attimo per fare un bisognino; e un “pensierino” (voglio anch’io il vitalizio e andare alla buvette a prendere il caffè con le amazzoni e le vajasse di turno, le cosiddette ‘moderate’).

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