(foto 3.4.23 ore 12:44 & Corriere-FI)

(foto 3.4.23 ore 12:44 & Corriere-FI)

TO: assessore.giorgetti@comune.fi.it, direz.pol.municipale@comune.fi.it

CC: cronaca@corrierefiorentino.it, sindaco@comune.fi.it, pm.antidegrado@comune.fi.it, firenze@repubblica.it

Firenze, 3.4.23

Ore 15:30 circa del 31.3.23 ne ‘La città universale‘: in direzione Ponte S.Trinita per recarsi ad un convegno presso Fondazione CRF, prima di immettersi sulla ciclabile, quasi terminata P.zza Frescobaldi, la piazza già colta in falla (a proposito di siccità) e che ha la “regola di non avere regole” (‘Corriere-FI’, 20.9.19), un taxi proveniente in senso contrario non si ferma allo stop. Segue, subito dietro, una macchina della Polizia Municipale a cui con un cenno di mano si segnala l’infrazione del tassista. Il poliziotto alla guida frena e, tirato giù il finestrino, esclama “Guardi che è Lei che è in contromano”.

Monta la discussione perché è da quel dì che tutti (ma proprio tutti) i provenienti in bici da via Maggio si immettono direttamente sulla ciclabile del ponte, visto che c’è pure una freccia blu che sta ad indicarla (a prova di forte miopia?).

Bisognerebbe stabilire allora se il velocipede abbia travalicato con la ruota anteriore in parte o completamente la linea (col VAR?), perché scende la co-pilota e con piglio afferma che la corretta via sarebbe quella di fare il giro, svoltando prima a sx sul Lungarno Guicciardini seguendo il traffico, poi a dx sul Ponte alla Carraia. O casomai, scendere di bicicletta e percorrere le strisce pedonali ad inizio lungarno, poi immettersi sul ponte a piedi prima di risalire in bici.

Onde evitare GP di Formula1, si fa presente allora che era stato chiesto all’Assessore alla Mobilità Giorgetti di mettere uno stop a fine ponte (“controllare striscia divisoria della ciclabile sul ponte alla Carraia, oramai non più visibile di sera; nonché segnaletica al ponte S.Trinita perché quando si arriva in bici da via Maggio ci si deve buttare sulla sx per entrare nella ciclabile del ponte con il rischio di venir travolti dalle macchine che non si fermano allo stop”, email del 28.9.22).

A domanda “Vuole che Le faccia il verbale?”; risposta “Va bene”.

Se mi dà un documento…”: uno sguardo di commiserazione a costei (visti i precedenti), e la cosa è finita lì.

Culpa in biciclando, o culpa in vigilando?

Cordialmente

Giovanni Amaducci

(CivitasDemocratica.it)

 

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