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Firenze, 14.1.13

Gent.ma Assessore Simoni,

le festività di Natale son terminate, è mancata la neve, ed il silenzio che ne è seguito dal “pensierino” del 6.1.13 è tipico del rumore dei fiocchi che cadono lentamente sul manto dei tetti e delle strade.

Avrei voluto risolvere la questione a pallate come fanno i bimbi, è che sotto il manto della politica di palle ne sono state raccontate troppe. E’ vero che questo Paese manca di un piano industriale da oltre 15 anni, ma come ha riportato Lombardi, professore di economia, industrializzazione e innovazione tecnologica, in merito al fallimento della Richard-Ginori, c’è stata una specificità toscana in quanto “C’è una crisi brutale del management pubblico e privato…” (8.1.13, ‘Corriere Fiorentino’).

Sorprende poi che su ‘la Repubblica-Firenze’ del 9.1.13 per giustificare ‘l’imprevisto’, invece che Lei, sia stata chi andava a prendere il tè a Londra a casa di Margot Fonteyn: argomento che interesserà moltissimo i lavoratori, considerando che adesso! il tè lo berranno nel deserto. E per giunta in punta di piedi, perché la sabbia scotta. Ma per i corsi di danza, in Provincia, a questo punto sappiamo a chi rivolgerci. Manca solo da decidere il colore delle scarpette. ‘Scarpette Rosse’? Visto che in realtà siamo in mezzo al guano, è consigliabile un colore più scuro.

E tuttavia qualche appunto su almeno quelli che dovrebbero essere l’investimento per il futuro, i cosiddetti green jobs, è necessario farli.

Come già ricordato in due occasioni (questa è la terza), in data 30.11.11 Le è stata spedita raccomandata con R.R (allegato ‘provincia_301111‘) che formalmente Lei ha ricevuto il giorno successivo.

Si allega anche copia del registro di stage non controfirmato, né dal tutor dell’agenzia formativa (ASEV), né dal tutor dell’azienda (www.sednet.com) per il corso sul risparmio energetico RISE (allegato ‘asev_051211‘): questo per dare l’idea del livello di attenzione con la quale spesso vengono svolti i tirocini. Tanto paga mamma UE si dirà. Poi però non lamentiamoci se i tedeschi bofonchiano “Italia ladrona, la Germania non perdona”; o se la Merkel afferma che non c’è solidarietà senza rigore.

Ma c’è di più: visto che nei tirocini del FSE è necessario ottenere almeno il 50% delle ore previste (in questo caso 300), essendone state controfirmate meno della suddetta soglia, non è stato possibile accedere all’esame finale tenutosi in data 12.12.11. Nessuna intenzione di lasciar la cosa cadere nel vuoto. Come nessuna intenzione di non prendere la qualifica.

Indipendentemente dal fatto se Lei abbia aspirazione di diventare Ministro del Welfare, senza entrare nel merito del contenuto della missiva del 30.11.11, non è forse un omissione non rispondere ad un cittadino?

Come valuta il comitato dei garanti del Suo partito, da un punto etico, questo episodio ai fini dell’eleggibilità in Parlamento? Probabilmente irrilevante, tanto si sa, non siamo in Germania. Ma nella notte dei tempi, qualche eretico proferì: “Non aspettarti una risposta dalla Simoni. Asev e Provincia non si sono mai pestati i piedi”.

Quantomeno il Presidente Rossi formalmente una risposta l’ha data, pur stando molto in superficie senza entrare troppo in profondità (allegato ‘rossi_080312a‘).

E comunque, come confermatomi dal Ministero del Lavoro lo scorso marzo, i registri di stage vanno SEMPRE controfirmati. Va anche detto che prima di tutto ciò, al direttore dell’agenzia formativa, con raccomandata n° 05310813610-0 del 7.11.11, erano state inoltrate le prime avvisaglie sui ritardi del tirocinio.

Le allego in calce email inviata il 2.5.11 ai vari corsisti del corso sul risparmio energetico ove si evince che si è anche tentato di migliorare il contenuto didattico del corso stesso, senza peraltro ricevere nessun riscontro dall’agenzia formativa. Curioso che nella succitata email si faccia riferimento al modulo del prof. Simoni: è per caso parente? Sarà una coincidenza, ma la somiglianza è incredibile.

Inoltre chi ha risposto “sono d’accordo” è colui chi ha avuto il coraggio al termine dell’esame orale finale di dire alla commissione che il corso, così strutturato, non gli è servito a nulla.

I dati del CENSIS per la CNA appena pubblicati parlano chiaro: le aziende non assumono i più giovani perché il 39.5% di loro hanno scarsa preparazione tecnica: se si considera che nel suddetto corso a qualche giovane tirocinante gli è stato chiesto anche di rispondere al telefono all’ACEER Toscana, il pranzo è servito.

Il 27.4.10, dopo un nanotirocinio sulla bioedilizia in Provincia di Firenze, si sottolineava alla dott.ssa Palmero della Provincia, quanto fosse strategico fare uno stage con tutti i crismi: forse è stato per quello che è stato aperto un ufficio al Parterre a settembre di quell’anno?

Forse è stato dopo l’email al Presidente Rossi, e che Lei ha ricevuto (allegato ‘rossi_080312a‘), che in Provincia è stata finalmente fatta la banca dati delle competenze?

Come vede c’è chi, volente o nolente, anche non ricoprendo un ruolo formale, in punta di piedi senza scarpette da danza ai piedi, ha tentato di fare opera di sensibilizzazione in ambito formativo.

Quindici anni fa è stata la politica, le varie lobby ed anche la Normale di Pisa (che arrivati in Carrozza pensavano di rifare tutto in qualche mese), a mandare all’aria quella che era una sorta di Google per gli studenti europei (qualcuno al comitato dei garanti forse drizzerà le antenne).

Oggi la musica è cambiata?

Sarebbe ingeneroso addossarLe colpe quando le decisioni da parte delle multinazionali vengono prese a migliaia di chilometri di distanza, come nella vicenda ex-Isi ex-Elettrolux. Ma visto che sia Angelantoni (che ci ha rimesso diversi soldi) ed anche qualcuno di En-Eco, che Lei conosce, hanno detto che quell’impianto di Scandicci era inservibile per produrre pannelli fotovoltaici, con quale criterio sono stati stanziati i fondi per i corsi di formazione? Ne vogliamo parlare? Non è che traspaia ottimismo dalle interviste rilasciate a suo tempo da qualche rappresentante della CGIL (Quiriconi docet).

Come la bella Brunilde de ‘La Valchiria’ sembra che Lei stia galoppando con la mente verso lidi più ‘sicuri’. Il punto è che nelle opere wagneriane almeno esiste sempre un leitmotiv. Come nel film ‘Fuga da New York’, la Sua pare invece una sorta di corsa contro il tempo per lasciarsi indenne l’inferno alle proprie spalle. Con tutto le vertenze aperte e tutto il lavoro da fare in zona, sente davvero il bisogno di ‘sacrificarsi’ ed abbandonarci?

Il Suo segretario nazionale qualche giorno fa a ‘Porta a Porta’ alla domanda su come mai non vi fosse nessun ecologista nelle liste per le elezioni, ha risposto che quella dell’efficienza energetica sarà un elemento “basico”. Anche Averaldo Farri di PowerOne ne se è lamentato ieri su ‘Il Sole 24 Ore’ della compilazione delle liste.

Come ha ricordato il professor Lombardi, sempre nell’intervista rilasciata al ‘Corriere Fiorentino’ a Marzio Fatucchi, “Ora la bella storia di Arduino (microchip di basso costo e alta qualità)”. Anche se Arduino fa rima con giocattolino, perché non si sa fino a che punto serializzabile in ambito industriale, quanti brevetti, microcontrollori, attuatori domotici, sono stati sfornati dal ‘Labodom’ ( www.labodom.it ) per l’efficienza e risparmio energetico? Quali i progetti di ricerca? O siamo di fronte all’ennesimo sperpero di soldi del Fondo Sociale Europeo? Come mai sul sito alla voce “progetti” prima si leggeva “in costruzione” (allegato ‘labodom_210511‘) e dopo segnalazione questa voce è stata riempita con progetti che poco hanno a che fare con l’efficienza energetica, e che per giunta son sempre gli stessi da quel dì? Si fanno prima le pentole o i coperchi? Ne vogliamo parlare?

Lo potremmo fare con un dibattito pubblico. Spero che ne convenga che alle ‘parlamentarie’ Lei sia stata avvantaggiata per la raccolta delle firme da raccogliere in così poco tempo. Così poco, da renderlo impossibile per un cittadino. Infatti, tranne alcuni casi, in Toscana i posti sono stati presi dai cosiddetti “blindati” e “subordinati”.

Quasi fossero rotocalchi sportivi, sui quotidiani non si sente parlare altro che di derby interni tra PD-R. e PD-B., come se non esistessero altre anime (ammesso che queste lo siano e che più volgarmente vengono chiamate correnti).

Tra i democratici, chiamiamoli sui generis, però ci sono anche quelli che di fronte all’oro, incenso e cachemire (made by Brunello Cucinelli) vorrebbero andare verso qualcosa di più concreto e meno da bottegaio (“Oh, io c’ho 35 parlamentari!”). Quei democratici che allo stesso tempo temono che il DNA del partitone sia ancora quello de “L’alternativa democratica mi pare qualcosa di fisiologicamente maturo” ( http://www.youtube.com/watch?v=wDUWV-Oi2nY ).

Quanti sono i democratici inclusi nelle liste, né da “blindati” o “subordinati”, ma che invece sono indipendenti?

Non si potrebbe allora simulare un caucus americano composto da 100 persone; 50 elettori selezionati dalla segreteria del vincitore delle ‘primarie’ e gli altri 50 scelti dale varie associazioni politico culturali che si rifanno ai principi democratici e costituzionali come ‘Circolo Rosselli’, ‘Liberta e Giustizia’ all’incontrario, ‘Officine Democratiche’, ‘Laboratorio per la Democrazia’?

O meglio ancora, fare in modo che questi ultimi 50 cittadini vengano estratti a sorte? Questo sì che potrebbe essere un esempio di democrazia partecipativa! In futuro poi tutto, o quasi, si può tentare di perfezionare.

Chi invece non sembra in via di perfezionamento ma semmai in fase di disgregazione, sono quelli di ‘Officine Democratiche’. Ormai il giochino delle tre carte pare sia prossimo al termine: la salita in campo di qualcuno è quasi sicuramente dipeso dall’esito delle ‘primarie’, scatenando così una migrazione biblica. Come riferisce il presidente della suddetta associazione Gasparotti “Con molti esponenti di quell’area c’è amicizia e affinità, oltre che convergenze sulle idee” (‘l’Unità’, 10.1.13, ): affinità elettive o elettorali?

A fare compagnia al Sindaco di Firenze pare rimanga solo un giuslavorista che, unico caso di deontologia forense al mondo, quando negli anni Novanta faceva praticantato presso la CGIL, riuscì a difendere sia i dipendenti licenziati e sia i soci che tentavano di mettere in liquidazione la medesima società. E che abbassa lo sguardo quando lo si incrocia per strada.

Chi ha abilmente sparigliato le carte, se il popolo riuscirà a capirlo, più che di una exit strategy, dovrà inventarsi, come lo fu per Dante, una exile strategy (dico a nuora perché il Narciso intenda, visto che ultimamente pare abbia allargato le sue simpatie).

Tornando al confronto, il discorso vale sia per i soliti “subordinati” e “blindati” che leggono in copia; in special modo nei confronti di chi dice di essersi battuto per un magistrato come la Della Monica: costui, invece di far tanti bei discorsi, non potrebbe fare il ‘Cavaliere di Novoli’ e cederle direttamente il posto? Apriti cielo!

In questo modo forse anche i numerosi indecisi, viste le transumanze, potrebbero fugare gli ultimi dubbi di che pasta è fatto il partitone. Anche perché in Parlamento sarebbe auspicabile andarci in base alle competenze, alle cose fatte e quelle da fare. E non semplicemente grazie ad un video “pensierino” di un minuto. Altrimenti si rimane alla politica-bellezza, dove va avanti chi sorride meglio. Dell’aliena sorridens non ne abbiamo già ampiamente parlato? Chi tace acconsente. Chissà se Dacia Maraini sul ‘Corriere’ dell’8.1.13 non faccia riferimento proprio a questo quando scrive che la politica “E’ diventata una somma di privilegi e immunità e benefici a cui pochi sanno resistere”.

Capisco che i tempi per il deposito delle liste sia in scadenza (21.1.13), ma con un po’ di buona volontà ce la si potrebbe fare.

Il moderatore? Potrebbe essere David Allegranti del ‘Corriere Fiorentino’ così potrebbe chiederLe perché ha deciso di “infischiarsene” di rispondere a suo tempo. Se quest’ultimo non se la sente di accennnare alle avventure/disavventure in RCS di chi scrive per timore di provvedimenti disciplinari, il moderatore lo potrebbe fare anche anche benissimo qualcun altro (es. Palumbo di ‘Controradio’). Nessun problema.

Il luogo? Qualsiasi (es. Sala Vanni in piazza del Carmine o aula del seggio elettorale per le ‘primarie’ in Via S.Agostino).

Al termine del dibattito di 30 minuti circa, i 100 votano: chi perde rimane a Firenze (il vincitore se lo ritiene può pagare allo sconfitto un biglietto alla prima de ‘La Valchiria’).

Assessore, ultima chiamata: il tempo stringe, ma senza retorica e rigiri di parole, lo possiamo fare un confronto su passato, presente e futuro di fronte ai cittadini?

Cordialmente

Giovanni Amaducci

Pensierino dello Sparigliatore: “Amaducci, ma tu che parli come se riuscissi a prevedere i movimenti tellurici da qui all’eternità, ci riveli chi vincerà il campionato nel 2050 ed il nome dello Sparigliatore?”. Le mie palle di vetro non sono così potenti; ma è meglio chi le canta chiare senza mandarle a dire, o un cavallo di Troia? Non ci rimane che buttarsi sul culturale: chi ha composto il ‘Rienzi’? Richard Wagner naturalmente, e chissà che prossimamente quest’opera non la si riesca a rappresentare al ‘Mangio’ Musicale fiorentino.

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