'a Ruota libera' - 06/2003

‘a Ruota libera’ – 06/2003

TO: enrico.rossi@regione.toscana.it

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Firenze, 8.03.12

Gent.mo Presidente Rossi,

in merito ai prossimi mondiali di ciclismo del 2013, è notizia che “la Regione ha messo a disposizione un salvadanaio da 20 milioni. La giunta ha anche stanziato 255 mila euro per le iniziative che accompagneranno l’attesa del mondiale”(‘la Repubblica-Firenze’, 30.12.11). Se quelle risorse dovessero essere impiegate solo per asfaltare strade, spero ne convenga che se “la bretella Prato-Lastra doveva essere pronta nel 2011” (‘la Repubblica-Firenze’ 28.01.12), visti i precedenti, bisognerebbe rimandare i mondiali a chissà quando.

Inoltre, si legge su ‘la Repubblica-Firenze’ del 10.02.12: “Vigna fu poi il suggeritore della norma sui subappalti nella legge regionale. ‘Fu lui a segnalarci il pericolo’, ricorda Gelli. Nel testo definitivo, però, la norma è stata stralciata per un conflitto di competenze con il governo. ‘Cercammo di rimediare – rimpiange Gelli – tramite un patto di autoregolamentazione e controllo firmato da tutti gli enti locali e le categorie, Confindustria compresa’. La vicenda torna di attualità adesso che 21 imprenditori edili, tra cui anche l’allora presidente degli edili di Confindustria Firenze, sono stati condannati per aver fatto, secondo i giudici, cartello tra di loro in modo da aggiudicarsi appalti e subappalti a Firenze”: non occorre essere degli urbanisti per capire che quando le opere vengono fatte in fretta e furia, il rischio di malaffare, di infiltrazione malavitosa e quello di perpetrare danni ambientali diventa maggiore.

E a proposito di ambiente, tra fusti tossici sui fondali della Gorgona, gente che atterra con l’elicottero nei pressi dell’Argentario, altri che ‘parcheggiano’ Las Vegas flottanti al Giglio, il rischio di “un gigantesco bruciatore, inceneritore o termo-valorizzatore, per smaltire anche materiale d’altro genere” (G.Valentini, ‘la Repubblica’, 02-02.12) sulla laguna di Orbetello, si ha la sensazione che questo povero Arcipelago Toscano e dintorni abbia già subito gravi attacchi.

Da dove ripartiamo Presidente?

La scorsa estate, mentre il vicesindaco di Firenze alla presentazione della manifestazione tenutasi alle Cascine di Firenze si lamentava a mezzo stampa per i pochi fondi messi a disposizione dal governo, noi il giorno dopo sempre dalle Cascine partivamo in bici alla volta di Modena (riedizione tappa Giro d’Italia 1940). Tutti in gruppo un po’ a chiacchera fino a Pistoia, poi ognuno con il suo passo: divertimento d’altri tempi. Perché non utilizzare l’esperienza di RCS, sempre che siano d’accordo, per organizzare delle manifestazioni sportive che rievocano le tappe più famose del Giro con arrivo o partenza dalla Toscana? All’arrivo, in attesa dei più grandi, mini gare per i più piccini, alla presenza dell’allora vincitore di tappa (Moser, ad esempio, penso potrebbe premiare o portare in giro i bambini in bici per il viale dei Colli di Firenze sul percorso che lo vide vincitore nel cronoprologo del 1979).

Sia il mio gruppo sportivo e non solo, sanno bene come la pensi nei confronti del mondo professionistico essendomi già espresso più volte in passato. Angelo Zomegnan, ex patron del Giro, forse ricorderà che dopo l’arrivo del Giro a Firenze nel 2009, gli segnalai di un bimbo che intervistato dal TG3 rispose: “Io tifo Di Luca perché mi chiamo Luca”. Abbiamo visto tutti la fine che ha fatto quest’ultimo: ce lo ritroveremo in griglia noi cicloamatori, figli di uno zoo minore (vedasi allegato PDF). E sta proprio qui il disastro, perché quando i giovani costruiscono i propri miti su dei campioni che poi si rivelano di plastica, o che barano, il rischio che a loro volta infrangano le regole aumenta.

D’altra parte all’ultimo Giro durante la telecronaca RAI della vittoriosa tappa del neo squalificato Contador, qualche campione di giornalismo ha olimpicamente detto: “Ricorda il miglior Pantani”. Niente fu più profetico. Chissà perché in questo Paese ogni volta che un personaggio, pur dotato di indubbie qualità, viene colto in flagrante, ci si debba preoccupare di dedicargli un monumento, una strada o altro.

Nessuno è perfetto, ma non so quanto sia utile per l’immagine di questo sport che il presidente della Federciclismo, come è avvenuto lo scorso giugno a Lucca, partecipi alla premiazione di Gran Fondo intitolate a personaggi che hanno fatto parte di un ciclismo a mio avviso poco trasparente.

Altre sono le iniziative che potrebbero essere organizzate per i giovani.

Un giornalista come Iacona che nella puntata del 24 gennaio di ‘Presa Diretta’, la trasmissione giornalistica d’inchiesta della Rai, ha seguito le ultime vicende sulle discariche in Italia, si sarebbe spellato le mani sul tema nell’ascoltare le parole dell’Assessore all’Ambiente Bramerini durante la presentazione del Master Ambiente ed Energia lo scorso 26.01.12: vorrei ricordare però che diversi anni fa il Comitato Toscane contro le Ecomafie aveva chiesto all’Assessore di distribuire e proiettare in tutte le scuole toscane un video di Sergio Staino sul tema, proprio per educare i più giovani alla raccolta differenziata. Perché non approfittare dei mondiali per promuovere tale iniziativa? D’altra parte se il termovalorizzatore di Case Passerini “forse pronto nel 2015” (‘la Repubblica-Firenze’ 28.01.12), entrerà un giorno in funzione, bisognerà spiegare prima o poi ai più giovani tutto il ciclo dei rifiuti. Dal triciclo al riciclo, per diventare così dei riciclisti (le piste no, quelle non sono riciclabili, in special modo se non vengono fatte).

Sempre il Comitato Toscano contro le Ecomafie, almeno che non lo abbia già fatto, aveva in mente di chiedere alla Regione di promuovere un’iniziativa intitolata “Culliamoci un fiume” per sensibilizzare gli studenti dei vari istituti tecnici sui rischi idrogeologici dei fiumi circostanti: potrebbe essere questa l’occasione buona per abbinare sport e ambiente e sensibilizzare i giovani anche ad un uso più responsabile dell’acqua e del territorio?

Un’ultima proposta. Durante il Tour de France dall’elicottero delle riprese TV spesso si vedono schiere di giovani che formano i più disparati disegni umani: perché non indire un concorso tra tutte le scuole toscane a chi riesce a fare il disegno più suggestivo, da riproporre in mondovisione durante la gara?

Dico queste cose sui giovani perché è sotto gli occhi di tutti come le nostre generazioni siano assai responsabili dei vari sconquassi economici, finanziari, ambientali che sono stati perpetrati negli ultimi decenni e mi auguro che questa manifestazione non si limiti ad essere l’ennesimo carrozzone pubblicitario mordi e fuggi a carico dei contribuenti. Cerchiamo di far partire dalla Toscana un messaggio ai giovani di tutto il mondo: il tema della sostenibilità.*

Siamo d’accordo sul fatto che un corridore professionista poco prima di tagliare il traguardo abbia il sacrosanto diritto di percorrere gli ultimi chilometri su un fondo stradale non dissestato, ma è anche vero che se ci fosse Ginettaccio probabilmente per una volta ci ammonirebbe tutti con un “E un gl’è tutto da rifare!”.

Cordialmente

Giovanni Amaducci

* “Lo sviluppo sostenibile, lungi dall’essere una definitiva condizione di armonia, è piuttosto processo di cambiamento tale per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali” (rapporto Bruntland, 1987)

 

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