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Nel rapporto del ‘Festival Nazionale dell’Economia Civile’, tenutosi in Palazzo Vecchio ad inizio ottobre ( https://festivalnazionaleconomiacivile.it/ ), si accenna alla “triade Stato-Mercato-Comunità… di una comunità basata sulla glocalità relazionale” ( https://www.civitasdemocratica.it/wordpress/wp-content/uploads/2025/10/FNEC_2025.pdf ). In quell’occasione al Comune di Reggio Emilia è stato assegnato un premio perché si son inventati ‘L’architetto di quartiere’. Ben venga una discussione il prossimo 5 novembre sul ruolo di queste entità territoriali ( https://www.civitasdemocratica.it/wordpress/wp-content/uploads/2025/10/la_Repubblica_FI_231025.jpg ), ricordo però che nel 2014 avevo proposto che “Se si voleva dare un segnale di cambiamento – perché la partitocrazia nasce proprio lì – non si poteva assegnare almeno la presidenza del consiglio di quartiere estraendolo a sorte tra i vari cittadini volontari?” ( https://www.civitasdemocratica.it/2014/11/22/youdorm/#Civitas ).
All’ultimo Consiglio di Quartiere1 aperto in via del Carra ( https://quartieri.comune.fi.it/dalle-redazioni/consiglio-aperto-14-ottobre-ore-20-presso-centro-eta-libera-san-jacopino ), le maggiori richieste sono state sulla necessità di partecipazione e verde.
Sulla partecipazione, a proposito di débat public, a cui avevo accennato qui lo scorso 29.5.25, visto che l’impressione durante il flash mob all’ex Teatro Comunale era quella di essere in una piazza che ricorda Dubai e che il rendering con i cerchi di marmo intarsiato fornito per via Palazzuolo dall’Architetto Luca Dini ( https://www.civitasdemocratica.it/wordpress/wp-content/uploads/2025/10/Corriere_FI_101025.jpg ), questi esperto di rivestimenti per interni di yacht ( https://www.lucadini.com/en ), Vi domando se non si sia ancora in tempo per avviare un percorso partecipativo per il progetto CRF in quello che era una volta il rione dei ferrovieri. Anche per non cadere nel ricattino, io banca ci metto 5 milioni, tu Comune mi garantisci la sicurezza.
Sul verde, anche se non riguarda direttamente il Q1, qui vicino accanto alla Coop, Q4, uno dei comitati, S.Lorenzo a Greve, “secondo cui i mq di verde perso ammonterebbero a 1800, non 750 come dichiarato da Palazzo Vecchio” ( https://www.civitasdemocratica.it/wordpress/wp-content/uploads/2025/09/Corriere_FI_130925_p4.pdf ), protesta; ma essendosi svolto giorni fa a Villa Petraia il 25° anniversario della Convenzione Europea sul Paesaggio dove è stato appena approvato uno dei punti in cui si dice “ACCOGLIAMO positivamente il Nuovo Patto Democratico per l’Europa lanciato dal Segretario Generale del Consiglio d’Europa e sottolineiamo il ruolo della Convenzione sul Paesaggio in questo contesto, come strumento importante per promuovere la governance democratica multilivello, rafforzare la partecipazione civica nelle decisioni politiche e l’accesso all’informazione, attraverso un approccio inclusivo e multistakeholder alla gestione del paesaggio che valorizzi la partecipazione pubblica, la cittadinanza attiva e la collaborazione locale” ( https://www.civitasdemocratica.it/wordpress/wp-content/uploads/2025/10/Convenzione_EU_Paesaggio_281025.pdf ), ad un quarto di secolo dalla firma della ‘Carta di Firenze’, esiste o non esiste un metodo scientifico, o informatico, di calcolo di compensazione del verde al m²?
Giovanni Amaducci
