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Parcheggio Cestello
Pochi giorni prima della quasi alluvione del 14.3.25 avevo scritto un post dal titolo ‘Salvagente Firenze’ ( https://www.civitasdemocratica.it/2025/03/10/salvagente-firenze/ ) sul mio sito civitasdemocratica.it, messo in copia a tutto il Consiglio comunale e Quartiere 1 all’indomani dell’incontro serale in S.Niccolò del 27 febbraio con i residenti.
Nel medesimo analizzavo i cinque livelli amministrativi, cioè quello di quartiere, comunale, regionale, nazionale ed infine comunitario, prendendo spunto dai 7,5 milioni di Fondi Coesione Sociale comunitari per il tunnel sotto l’Arno, i 15mln PNRR per la spalletta dx dell’Arno concludendo che “inducono a riflettere sulla logica con cui vengono portate avanti le opere nel capoluogo toscano che spesso piovono in testa ai cittadini senza che questi vengano prima coinvolti tramite un minimo di ‘débat public‘ sulla reale necessità legata al territorio. E quando si avanzano proposte (ad es. digitalizzazione dei sottoservizi per il Piano Operativo comunale perché quando si scava vengono lasciati interi rioni al buio causa trancio cavi elettrici, etc.), sembra di parlare al vento”.
E veniamo a Piazza del Cestello, visto che la società Hydea che ha avuto l’appalto per la spalletta dx è la stessa che avrebbe l’incarico per il parcheggio interrato. Non si doveva arrivare a questa situazione, bensì convocare ad un confronto/dibattito pubblico i tecnici della suddetta società con le associazioni ambientaliste e far tirare le somme in maniera democratica ai residenti, perché ci può essere qualcuno, magari in minoranza, che è favorevole al parcheggio.
Lo scorso 7 maggio ad un convegno sulle società benefit, il Presidente di Publiacqua Perini ha pronunciato la parola “democrazia deliberativa”, anche se qualcuno gli ha subito ricordato che è vero che la Toscana è l’unica Regione ad averla, ma non è mai stata applicata. A fronte dei “2,5 miliardi di investimenti” da parte della Multiutility su “acqua, energia e rifiuti” (‘la Repubblica-Firenze’, 24.5.25), sarebbe interessante che anche la cittadinanza fosse invitata a sapere come hanno intenzione di investirli, dal momento che ad esempio i nuovi cassonetti Alia sono tutti apribili senza chiavetta (video visibili sul sito); avevo scritto nel suddetto post del 10 marzo che “senza una capillare gestione dei rifiuti… se questi finiscono in mare esso poi si surriscalda con conseguenti bombe d’acqua”. E venerdì 14 marzo è successo quanto prefigurato.
In conclusione ieri sera al Tg3 è stato ricordato come in testa ai consensi ci sono i Vigili del Fuoco, poi la Presidenza della Repubblica, fino ad arrivare in coda i partiti politici. Che Sabino Cassese mesi fa su ‘la Repubblica’ ha definito come “gusci vuoti”, o peggio, come mi disse il compianto Prof. Merlini al termine del convegno dedicato a Calamandrei in Palazzo Vecchio nel 2017, che questi sono semplicemente della “tribù”.
A proposito di mancata attuazione da oltre 70 anni dell’art.49 della Costituzione sui partiti. E conseguente astensionismo.
ZTL
Vedasi definizione ‘Convenzione di Aarhus’ su Wikipedia ( https://it.m.wikipedia.org/wiki/Convenzione_di_Aarhus ), cioè “sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale”. Con invito all’amministrazione fiorentina a rispettarla anche in ambito di inquinamento acustico essendo entrata in vigore in Italia il 30.10.01 e ratificata a novembre 2019 dall’UE. A che punto siamo?
Giovanni Amaducci
