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Firenze, 17.10.14

 

Nessuno pretende di tornare alla Firenze di ‘Amici Miei’, ma rimettere piede dopo circa 10 anni dal ‘Vivoli’ può essere un’esperienza dolce e amara allo stesso tempo. Inutile soffermarsi sui gusti della “gelateria più antica di Firenze”, semmai concentriamoci sulle bottiglia e chiazze di vino sulla panchina in pietra antistante alla gelateria (20141010_230001in allegato foto scattata alle 23 del 10.10.14).

Non parliamo poi delle cassette e sacchetti pieni di rifiuti lasciati a lato dei cassonetti in Via Verdi angolo Via de’ Lavatoi di fronte all’Osteria de’ Pazzi.

La cassiera del ‘Vivoli’, interpellata, ha detto che “con tutte queste liberalizzazioni c’è una gelateria quasi ad ogni angolo delle strade”: se lo ‘Sblocca Firenze’ è il padre morale dello ‘Sblocca Italia’…

Qualcuno inoltre ha notato come il tragitto della linea 23 dell’ATAF la sera cambia, facendola transitare non più da Via de’ Benci, ma tagliando da Via dell’Agnolo per lasciare strada libera alla ‘Movida’. In effetti andando a controllare sul sito dell’Ataf è proprio così: non è questo un elemento importante che conferma che non c’è la volontà politica per affrontare il problema?

E i soldi per aprire tutti questi locali come fossero funghi da dove arrivano, tutti puliti? Sembra che da una parte l’Amministrazione tenga un occhio chiuso, però facendo rimanere ambedue aperti quelli dei residenti.

Si ribadisce quanto suggerito ad inizio anno a quelli di ‘Ma noi quando si dorme’, che Gaetano Cervone del ‘Corriere Fiorentino’ conosce bene, cioè seguire l’esempio dei college USA (dove peraltro è vietato bere sotto i 21 anni): chiusura nei week-end dei locali alle ore 01:30 e stop vendita alcolici mezz’ora prima. Qualora non fosse già stato fatto, onde evitare concorrenza sleale, stop vendita alcolici ai minimaket dalle ore 20.

In merito al degrado in S.Spirito già con l’ex Sindaco (scomparso dai radar fiorentini pur di non fare le tramvie) nel marzo 2012 c’era stato uno scambio epistolare dove quest’ultimo affermava che “la cultura deve essere la carta d’identità di una città” (da notare che tra il testo originale del 6.03.12, in calce, e quello pubblicato dell’8.03.12, allegato ‘laRepubblicaFI_080312‘, ci sono un po’ di tagli, ma ‘la Repubblica-Firenze’ si sa, ha un suo codice deontologico); tuttavia il problema dei decibel è rimasto.

Al termine del concerto in S.Spirito dell’Orchestra da Camera fiorentina sempre venerdì sera, dopo lo struscio ed abbraccio davanti al sagrato tra il Sindaco e il direttore del ‘Corriere Fiorentino’ si è pure intravisto da parte del primo un goliardico gesto dell’ombrello: va da sé che, a proposito di “carta d’indentità”, questo non è più un Paese per La Pira e Montanelli, ma c’è da augurarsi che ciò non fosse dedicato ai residenti.

Qui cambiano i suonatori ma la musica pare sia sempre la stessa. Tra qualche settimana è il compleanno del Sindaco e speriamo che per quella data lo spartito non sia più all’insegna del “Va’ pensiero, sull’ali dorate / va’ ti posa sui clivi, sui colli, / ove olezzano, tepide e molli / l’orinate dolci del suolo natal!”.

Nel frattempo: DO-DO-RE-DO-FA-MI.

Cordialmente

Giovanni Amaducci

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